
Luigi Capasso ha agito lucidamente. Il suo progetto di morte – sterminare la sua famiglia e uccidersi – era stato pianificato fino all’ultimo dettaglio e chissà da quanto tempo. L’appuntato dei carabinieri originario di Napoli e in servizio a Velletri non ha agito in preda a raptus omicida, nella sua mente c’era un disegno per preciso e lo ha realizzato in tutto. Gli inquirenti nel residence dove vivevano la moglie e le figlie, e dove dopo avere ucciso le piccole si è a sua volta tolto la vita sparandosi in bocca, hanno rinvenuto 5 lettere ai familiari ed un assegno di 10mila euro lasciato appositamente per pagare i funeralisuo, delle figlie e della moglie. Quest’ultima non è morta, come sappiamo, ma il suo obiettivo era di uccidere in primis lei, nel suo ragionamento delirante ‘causa’ del suo folle gesto poiché aveva osato ‘sfidarlo’ quando per tre volte presentò esposto in Procura contro di lui perché violento. Scrive oggi Il Messaggero che Capasso aveva scritto delle missive a genitori e fratelli per spiegare i motivi che lo hanno spinto a sterminare la famiglia, lasciando delle precise disposizioni sulla vendita della casa e la chiusura dei contratti di fornitura di luce e gas.
Una strage premeditata di cui si è avuta parvenza dalla prima ora, e che oggi trova ufficiale conferma. La moglie del 44enne, Antonietta Gargiulo, è stata colpita da tre colpi di arma da fuoco. E’ rimasta ferita alla scapola e alle costole, un proiettile le ha flagellato il volto colpendola allo zigomo sinistro. Ieri pomeriggio è stata sottoposta ad intervento maxillo-facciale per la ricostruzione della mandibola; dopo essere stata ferita la mattina del 28 febbraio non ha più ripreso conoscenza, è sempre sedata e le sue condizioni restano al momento critiche ma stazionarie. La 39enne ancora non sa, dunque, che le sue bambine di 7 e 13 anni sono state uccise dal padre.
