Siniscola. A Capo Comino, ieri pomeriggio, amici e parenti hanno salutato per l’ultima volta il piccolo Silvano in occasione dei funerali celebrati nella chiesa di N.S. Stella Maris, poco distante dal luogo della tragedia. Una folla silenziosa e commossa si è unita al dolore dei genitori e dei nonni del bimbo di 3 anni ucciso dal trattore condotto dal nonno materno nell’oliveto di Capo Comino. Amici e semplici conoscenti della madre Bianca e del padre Tonino, hanno atteso i familiari del piccolo nella chiesa di Stella Maris per la messa celebrata da don Ciriaco Vedele.
La morte di un figlio è una delle prove più dure, se non la più dura, che un genitore possano affrontare nella vita. Ma la domanda della mamma Bianca è giusta: “Ci meritiamo tutto questo?”. No nessun genitore merita un dolore simile.
Il Papa in una udienza generale in piazza San Pietro, dedicata, al lutto che colpisce le famiglie: “Per i genitori, sopravvivere ai propri figli è qualcosa di particolarmente straziante, che contraddice la natura elementare dei rapporti che danno senso alla famiglia stessa. La perdita di un figlio o di una figlia è come se fermasse il tempo: si apre una voragine che inghiotte il passato e anche il futuro. La morte, che si porta via il figlio piccolo o giovane, è uno schiaffo alle promesse, ai doni e sacrifici d`amore gioiosamente consegnati alla vita che abbiamo fatto nascere.” Citando il Vangelo dice ancora: “I nostri cari, però, non sono scomparsi nel buio del nulla: la speranza ci assicura che essi sono nelle mani buone e forti di Dio. L`amore è più forte della morte. Per questo la strada è far crescere l`amore, renderlo più solido, e l`amore ci custodirà fino al giorno in cui ogni lacrima sarà asciugata, quando ‘non ci sarà più la morte, né lutto, né lamento, né affanno.”