Carcere di Nuoro, il Prefetto Dionisi convoca il comitato provinciale per la sicurezza pubblica

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Si è riunita nella mattinata odierna il comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica presieduta dal Prefetto Dionisi che in presenza dei Comandanti provinciali delle Forze dell’Ordine e del Provveditore dell’Amministrazione Penitenziaria Antonio Galati ha trattato ancora una volta l’emergenza del carcere di Badu e carros.
A seguito dell’invio dell’esercito per pattugliare l’esterno dell’Istituto erano attesi degli interventi anche da parte dell’Amministrazione penitenziaria, Il Provveditore ha quindi fornito alcuni numeri rispetto all’invio imminente nel distretto sardo di 71 Agenti del ruolo maschile e di 21 del ruolo femminile e di 34 sovrintendenti dai corsi prossimi.
A renderlo noto il segretario generale della UIL PA Polizia Penitenziaria della Sardegna Michele Cireddu che aggiunge: ..” Il Prefetto dopo diverse interlocuzioni con i
vertici dipartimentali ha messo in atto un intervento molto
forte con l’invio dell’Esercito a pattugliare l’esterno dell’Istituto
di Badu e carros, un azione che non avevamo mai visto negli
ultimi decenni.
Non si è comunque fermato ed ha coinvolto il provveditore
Galati per una proficua collaborazione al fine di trovare delle
soluzioni percorribili per migliorare le condizioni lavorative
della Polizia Penitenziaria.
Il Dipartimento ha previsto l’invio di 71 Poliziotti e 21 Poliziotte
da suddividere nei 10 Istituti sardi, per noi considerando gli
imminenti pensionamenti, rappresentano un segnale ma non la
soluzione.
Prendiamo comunque atto dell’impegno encomiabile del
Prefetto Dionisi e del Provveditore GALATI che rappresentano

per noi la parte piu’ presente delle Istituzioni ed auspichiamo
che questo impegno porti i frutti sperati. Ma allo stato attuale il
personale è reduce da anni di totale abbandono, vive le
violazioni reiterate da parte di alcune direzioni capaci di violare
anche i piu’ elementari diritti soggettivi.
Vi è di più , il personale di Nuoro è ancora costretto a svolgere
ore interminabili, le 8 ore giornaliere sono ormai ordinarie e
non sembrano arrivare proposte riorganizzative adeguate.
Come Sassari vive inoltre nell’incertezza gestionale dovuta ad
un Direttore che gestisce altri istituti e ora questa prassi è
stata utilizzata anche per i Comandanti.
Fa ben sperare il continuo impegno del vertice regionale e del
Prefetto ma ora il problema si è spostato a livello locale perché
se negli istituti non si riorganizza il lavoro e non si recepiscono
le indicazioni che vengono fornite con il coinvolgimento dei
Sindacati, queste due figure istituzionali seppur animate dai
migliori intenti, potrebbero rimanere delle cattedrali nel
deserto!
Chiediamo al Provveditore di coinvolgere i rappresentanti
sindacali nell’opera di riorganizzazione dei processi lavorativi
prima che a livello locale la gestione di alcune Direzioni e di
alcuni Comandanti causino danni devastanti!

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