L’importo delle cartelle esattoriali sospese è di oltre 1.200 miliardi di euro. Solamente 100 miliardi sarebbero considerati effettivamente incassabili dall’Agenzia delle Entrate. Per le altre muovere la macchina del Fisco potrebbe essere solamente una perdita di tempo.
Ecco perché la riforma fiscale punta a snellire la procedura ottimizzando le risorse. Come? Ogni cinque anni, l’Agenzia restituirebbe agli enti impositori le cartelle che il Fisco non ha incassato. Se le amministrazioni creditrici ritenessero conveniente procedere con un nuovo tentativo di riscossione, dovranno presentare aggiornamenti sulla situazione del debitore per rendere più facile l’incasso.
La riforma del Fisco prevede la possibilità di chiedere la rateizzazione delle cartelle esattoriali fino a 10 anni (120 rate). L’Agenzia delle Entrate intende velocizzare la riscossione ma al tempo stesso evitare di perdere tempo e soldi nella riscossione di debiti considerati persi;
Si prevede il superamento della differenza tra chi riscuote e chi iscrive a ruolo. In questo modo gli atti di accertamento diventano immediatamente esecutivi.