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Catalogna, arrestati i leader civili catalani Sanchez e Cuixart con l’accusa di sedizione

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Un giudice spagnolo ha ordinato l’arresto dei presidenti delle due grandi organizzazioni indipendentiste della società civile catalana Anc e Omnium, Jordi Sanchez e Jordi Cuixart, accusati di “sedizione” per le manifestazioni pacifiche di Barcellona il 20 e il 21 settembre, riferisce Tv3.

“La Spagna incarcera i leader della società civile della Catalogna per avere organizzato manifestazioni pacifiche. Purtroppo ci sono di nuovo prigionieri politici”: così il presidente catalano Carles Puigdemont ha reagito su twitter all’arresto questa sera di Jordi Sachez e Jordi Cuixart, presidenti di Anc e Omnium.

Il tribunale spagnolo ha deciso di lasciare in libertà il capo dei Mossos d’Esquadra, la polizia catalana, Josep Lluis Trapero, con alcune misure cautelari, tra cui il ritiro del passaporto e l’obbligo di firma ogni 15 giorni. Respinta quindi la richiesta di arresto avanzata dalla procura.

Continua il braccio di ferro tra Catalogna e governo centrale spagnolo. Il premier spagnolo Mariano Rajoy “deplora profondamente” che il presidente catalano Carles Puigdemont abbia “deciso di non rispondere” alla richiesta contenuta nell’ultimatum inviato mercoledì scorso, prima di attivare l’articolo 155 della costituzione. Lo afferma lo stesso Rajoy in una lettera al leader catalano nella quale conferma la seconda scadenza dell’ultimatum, giovedì alle 10, prima dell’attivazione delle “misure costituzionali”.

La vicepremier spagnola Soraya de Santamaria ha confermato che giovedì 19 ottobre alle 10 scadrà la seconda e ultima scadenza dell’ultimatum al presidente catalano Carles Puigdemont, prima dell’attivazione dell’articolo 155 della Costituzione. “Puigdemont ha ancora la soluzione nelle sue mani per rispondere sì o no” alla richiesta di chiarimenti sull’indipendenza della Catalogna, ha detto Soraya de Santamaria. “Nessuno nega il dialogo”, ma questo deve svolgersi “dentro la legge, con la massima chiarezza, e nel Congresso dei deputati”, ha aggiunto. La vicepremier ha detto anche che “il dialogo non si esige, si pratica”.

Puigdemont infatti oggi, allo scadere dell’ultimatum previsto per le 10, non ha risposto in modo esplicito se abbia o meno dichiarato l’indipendenza della Catalogna, prendendo invece tempo con una proposta  di due mesi di dialogo attraverso una mediazione. Puidgemont ha chiesto un confronto diretto con Rajoy, una riunione urgente. Il presidente catalano ha anche chiesto di fermare la “repressione” contro la cittadinanza catalana, riferendosi alle violenze della polizia durante il referendum del 1 ottobre, e contro il ‘Govern’ per vie giudiziarie.

Il leader del Partido Popular del premier Rajoy in Catalogna Xavier Albiol ha reagito su Twitter alla risposta del presidente catalano affermando che “questo uomo è un incosciente”. Puigdemont non ha risposto ‘sì’ o ‘no’, come esigeva Rajoy, alla domanda se abbia effettivamente dichiarato l’indipendenza.

ansa

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