Chi si affaccia per la prima volta nel mercato del lavoro o chi ne è stato espulso si imbatte nella difficoltà di non sapere come muoversi e orientarsi: per rispondere a questa esigenza la Camera del Lavoro Metropolitana di Cagliari apre un nuovo sportello, il Sol Cgil, Servizio orientamento lavoro.
“Il nostro obiettivo è dare un supporto nella costruzione di percorsi formativi e lavorativi, soprattutto in una fase delicata del mondo del lavoro attraversato da processi di grande cambiamento e transizioni,” spiega la segretaria della Cgil Cagliari Simona Fanzecco, sottolineando che “gli uffici del Sol sono aperti ai giovani in cerca di prima occupazione, ai disoccupati che mirano a riqualificarsi, a chi magari ha già un lavoro ma lo vuole cambiare, a tutti coloro che, anche dopo un periodo di inattività, cercano nuove opportunità”.
Il Sol Cgil verrà inaugurato ufficialmente domani, dalle 10 alla Vetreria a Pirri, nell’iniziativa che vedrà anche la partecipazione del coordinatore della contrattazione e delle politiche del lavoro della Cgil nazionale Nicola Marongiu. Al dibattito saranno presenti i responsabili di diversi servizi territoriali che a vario titolo hanno ruoli e responsabilità nella costruzione di quei percorsi. Oltre alla responsabile del nuovo sportello cagliaritano Ombretta Ricci, alla segretaria della Cgil Cagliari Simona Fanzecco, al segretario della Cgil Sardegna Fausto Durante, interverranno: Eugenio Annicchiarico, direttore generale assessorato regionale al Lavoro appena nominato segretario generale della Regione, Irene Rosaria Cammarata, direttrice Ispettorato di area metropolitana Cagliari Oristano, Silvia Serra, responsabile servizi utenza Ispettorato Cagliari, Marcello Cadeddu, esperto politiche del lavoro Aspal, Luisella Zedda, presidente Isforcoop.
La scelta di aprire il nuovo servizio deriva da una attenta analisi del mercato del lavoro nel territorio e delle conseguenti esigenze di un tessuto sociale ed economico che soffre ma che ha le caratteristiche per affrontare il cambiamento in atto, dall’intelligenza artificiale alle opportunità legate al cambiamento climatico, con una prospettiva di crescita, oltre che di salvaguardia del lavoro che c’è.
La situazione del mercato del lavoro nella Città Metropolitana di Cagliari, con un tasso di occupazione al 61,7%, è in linea con la media nazionale e risulta migliore rispetto al resto della regione (56,1% – Istat 2023) ma, guardando alla qualità, la prevalenza di rapporti di lavoro precari rappresenta indubbiamente una condizione di debolezza. I dati Inps sulle nuove assunzioni relativi al primo semestre 2024, mostrano, infatti, un’incidenza dei contratti a tempo indeterminato di appena il 12,13% (oltre 2 punti percentuali in meno rispetto allo stesso periodo del 2023), mentre l’86,3% è rappresentato da contratti a tempo determinato, stagionali, in somministrazione e intermittenti (83,3% nel 2023). Alcune categorie di lavoratori mostrano una maggiore fragilità, tra cui i giovani: appena il 20,4% tra i 15 e i 24 anni risulta occupato, e, secondo l’ultimo rapporto Best, la mancata partecipazione al mercato del lavoro dei giovani tra i 15 e i 29 anni è del 37,9%, a fronte di una media nazionale del 27,2%. A descrivere la condizione giovanile è anche il dato sui Neet: il dato di Cagliari, seppur al di sotto della media regionale (19,6%), mostra un andamento in controtendenza: crescono dal 15,2% al 16,8%.
Non studiare o avere un basso livello di istruzione espone maggiormente alle crisi del mercato, infatti il tasso di occupazione risulta direttamente proporzionale al titolo di studio conseguito, anche se spesso, chi spende tempo e risorse nella propria formazione si trova a dover accettare lavori meno qualificati o a emigrare alla ricerca di un lavoro all’altezza delle proprie competenze. Si tratta di contraddizioni che, purtroppo, caratterizzano il mercato del lavoro cagliaritano e isolano.
L’ultimo bollettino Excelsior Unioncamere Anpal relativo alle previsioni di assunzione nell’ex provincia di Cagliari, per il periodo che va da novembre 2024 a gennaio 2025, descrive una domanda di lavoro proveniente dal tessuto produttivo cagliaritano prevalentemente a medio-bassa qualificazione: basti pensare che, a fronte di 5.430 entrate previste, la quota di domanda relativa a lavoratori con solo la scuola dell’obbligo (21%) sarà superiore rispetto a quella relativa a chi ha conseguito la laurea (16%), mentre il titolo di studio più richiesto resta il diploma o la qualifica professionale (36%) seguito dalla licenza media (25%). Le imprese però, dichiarano che non riusciranno a trovare le figure ricercate nel 47% dei casi. Ma la difficoltà di reperimento risulta direttamente proporzionale al livello di istruzione e formazione richiesta: è di circa il 45% nel caso della scuola dell’obbligo e della qualifica professionale, del 49,9% per l’istruzione secondaria e di circa il 51% per quella terziaria. Con il crescere del livello di scolarizzazione richiesto, aumenta anche la necessità che i candidati abbiano esperienze pregresse nel settore o nella professione.
“Occorre, quindi, da una parte combattere il fenomeno della fuga di figure professionalizzate, una vera e propria perdita, per le risorse personali e pubbliche investite in una formazione che non si riesce a spendere nel territorio, e, allo stesso tempo, costruire un sistema di istruzione e formazione che dialoghi con il mercato per favorire, attraverso una rete dei soggetti coinvolti, l’incontro di domanda e offerta di lavoro, sia per i giovani che si affacciano nel mercato del lavoro sia per quelli che rischiano di esserne esclusi”.
Ed è proprio questo l’obiettivo del Sol Cgil, interagire con quella rete, con l’obiettivo di fornire un supporto nelle scelte e nelle opportunità da cogliere in ambito formativo e lavorativo.