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Coldiretti. Dossier agricoltura e mobilità sostenibile: paradossi e svolta green

Continuando di questo passo nel 2050 ci serviranno due Pianeti, perché fra 30 anni l’umanità consumerà il doppio di quanto la Terra produrrà, anche se soprattutto dopo il Covid si intravede finalmente una luce con una svolta green nei comportamenti degli italiani.

I comportamenti contro natura che si alimentano di paradossi stanno portando altrimenti a strade senza ritorno: 1 miliardo di persone nel mondo soffre la fame cronica mentre si spreca circa un terzo del cibo prodotto (1,3 miliardi di tonnellate di cibo); ogni pasto percorre mediamente quasi 200km prima di arrivare nelle tavole degli italiani; nella Penisola l’86% delle merci viaggia su strada.

Sono i paradossi che stanno distruggendo il Pianeta e che necessitano per essere invertiti di comportamenti consapevoli: più ambiente e meno spreco. E’ quanto afferma Coldiretti Cagliari nel giorno dell’Agripedalata promossa con la Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta (Fiab) nella settimana europea della mobilità sostenibile a Cagliari, con una pedalata sul lungo mare de Su Siccu ed arrivo al mercato di Campagna Amica di piazza dei Centomila, regno della sostenibilità e dei comportamenti salva – Pianeta, a cui hanno preso parte il presidente di Coldiretti Cagliari Giorgio Demurtas, il presidente di Fiab Cagliari Virgilio Scanu e l’assessore all’Ambiente del Comune di Cagliari Alessandro Guarracino. “Una iniziativa nazionale che – secondo Campagna Amica -Terranostra Cagliari e Fiab Cagliari promotori dell’agripedalata sarda – vuole promuovere comportamenti più sostenibili dal punto di vista ambientale, dai trasporti alla tavola, imparando a conoscere i prodotti locali che non devono percorrere lunghe distanze con mezzi inquinanti prima di giungere nel piatto”.

I PARADOSSI

Oggi l’83% dell’energia utilizzata per produrre cibo viene da combustibili fossili. La produzione del cibo consuma circa 10 calorie di energia di combustibili fossili per ogni caloria di energia contenuta nel cibo prodotto. Questo significa (l’ennesimo paradosso) che l’energia immessa lungo la catena alimentare (dal campo alla tavola) supera l’energia contenuta nel cibo stesso. 

CIBO A LUNGO KILOMETRAGGIO. In Italia l’86% delle merci viaggi su strada. Ogni pasto mediamente percorre quasi 2000 Km prima di arrivare sulle tavole. Questo deriva dalla scelta di cibo prodotto in Paesi lontani che prima di arrivare a tavola deve percorrere lunghe distanze con le conseguenti emissioni in atmosfera dovute alla combustione di benzina e gasolio. Si calcola – evidenzia Coldiretti Cagliari – che un kg di ciliegie per arrivare dal Cile deve percorrere quasi 12mila chilometri con un consumo di 6,9 kg di petrolio e l’emissione di 21,6 kg di anidride carbonica; mentre un kg di anguria del Brasile vola per oltre 9mila kg con un consumo di 5,3 kg di petrolio che liberano 16,5 kg di anidride carbonica attraverso il trasporto con mezzi aerei. Un km di meloni del Guadalupe percorre 5.440 km, con un consumo di 3,1 kg di petrolio e l’emissione di 9,8 kg di anidride carbonica. I fagiolini per arrivare dall’Egitto percorrono 2.130 km con un consumo di 1,2 kg di petrolio e l’emissione di 3,8 kg di anidride carbonica.

SPRECO. Un altro grande paradosso è lo spreco del cibo mentre un miliardo di persone soffre la fame. Un paradosso immorale oltre che mortale per le persone e per l’ambiente. Secondo le fonti Fao, nel mondo si spreca 1,3 miliardi di tonnellate di cibo sano, circa un terzo di quello prodotto (fonte FAO). In Europa (dati Fusion del 2016) lo spreco è di 88 milioni di tonnellate di cibo ogni anno per una media di 173 kg/persona. In Italia (fonte Uni-Bo del 2017), si buttano 2,2 milioni di tonnellate di cibo per un valore di 8,5 miliari di euro (0,6% del PIL). In media 84 kg/famiglia, 36 kg/persona (-40% sul 2016). Secondo una analisi Coldiretti/Ixè gli italiani il cibo lo sprecano per il 54% a livello domestico, per il 21% nella ristorazione, per il 15% nella distribuzione commerciale, per l’8% in agricoltura e per il 2% nella trasformazione.

I COMPORTAMENTI VIRTUOSI

SVOLTA GREEN CON COVID. La pandemia sta spingendo verso una svolta green nei comportamenti: più di un italiano su quattro (27%) sta acquistando più prodotti sostenibili o ecofriendly rispetto a prima del Covid.

Sono molti – sottolinea la Coldiretti – i segnali che indicano una crescente attenzione alla riduzione del consumo delle risorse del pianeta: dall’acquisto di prodotti a minor impatto ambientale al taglio degli sprechi, dall’interesse per le energie rinnovabili al riciclo, dalla sharing economy alla mobilità più sostenibile. E’ in corso una svolta green nei comportamenti favorita anche dall’emergenza Covid. Per migliorare la situazione ambientale secondo l’indagine Coldiretti/Ixe’: il 59% degli italiani ritiene che siano necessari interventi radicali e urgentissimi sullo stile di vita. Se poi si guarda alle scelte che ognuno è disposto a fare per tutelare l’ambiente – evidenzia la Coldiretti – esiste una schiacciante maggioranza del 72% che sarebbe disposta a ridurre gli spostamenti in auto, scooter e motocicletta mentre più di 8 su 10 (82%) preferisce prodotti Made in Italy per sostenere l’economia, l’occupazione e valorizzare le risorse del territorio.

L’agricoltura, soprattutto grazie ai giovani, sta dando il proprio contributo. L’Italia vanta l’agricoltura più green d’Europa con 305 specialità ad indicazione geografica riconosciute a livello comunitario e 524 vini Dop/Igp, 5155 prodotti tradizionali regionali censiti lungo la Penisola, la leadership nel biologico con oltre 60mila aziende agricole biologiche, la più grande rete mondiale di mercati di agricoltori e fattorie con Campagna Amica e 24mila strutture agrituristiche diffuse lungo tutta la Penisola. LA SARDEGNA da il proprio contributo con 43 marchi di denominazione di origine, ed occupa la nona posizione in Italia per numero di riconoscimenti: di cui 33 nel comparto vini e 10 nel food. Nel 2018, l’Isola si colloca al settimo posto in Italia per superfici biologiche. E si difende bene anche con la rete di Campagna Amica con le strutture agrituristiche e i mercati contadini diffusi su tutto il territorio dove si trovano i prodotti freschi ed a km0 prodotti.

“Con la vendita diretta – afferma il presidente di Coldiretti Cagliari Giorgio Demurtas – oltre alla filiera viene tagliato anche lo spreco di cibo, grazie ai prodotti freschi di stagione e di qualità che durano di più. Inoltre con il rapporto diretto produttore-consumatore si ha più conoscenza e dunque rispetto per il cibo, meno imballaggi e si riducono o annullano i km”. Se, infatti, i meloni di Guadalupe, le angurie del Brasile e i fagiolini dell’Egitto per arrivare a tavola percorrono rispettivamente oltre 5mila, oltre 9mila e più di 2mila km, quelli che arrivano nei mercati di Campagna Amica sono spesso sotto i 50 km, in alcuni casi percorrono appena qualche km, con grandi benefici per l’ambiente, riducendo al minimo il consumo di petrolio e l’emissione di anidride carbonica nell’ambiente. 

“Le aziende agricole – conclude Giorgio Demurtas – grazie anche ad un rapporto diretto con il consumatore, sono più sensibili alla sostenibilità delle loro produzioni. Ci sono diverse aziende che promuovono una agricoltura biologica e circolare con il recupero degli scarti di lavorazione”.

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