Dopo mesi di pressanti richieste e continue sollecitazioni, la Giunta regionale ha finalmente previsto uno stanziamento da 13,5 milioni di euro (in favore di Laore), all’interno del disegno di legge di variazione di bilancio 2024-2026, approvato ieri dall’esecutivo, per sostenere gli allevatori a causa dei danni subiti dalla lingua blu.
“Bene questo intervento che può rappresentare un primo passo per dare risposte agli allevatori ma non è ancora sufficiente a ristorare i reali danni di una malattia che sta flagellando le aziende di allevamento sarde causando perdite economiche ingenti e mettendo a dura prova il comparto ovino dell’isola”.
“Dopo mesi di battaglie finalmente si riconosce la necessità di un intervento straordinario – dichiarano Battista Cualbu, presidente e Luca Saba, direttore di Coldiretti Sardegna – tuttavia questi 13,5 milioni non bastano. Serve uno stanziamento di almeno 25 milioni di euro per poter coprire in modo adeguato tutte le perdite subite a oggi. I fondi attualmente previsti dalla variazione di Bilancio, infatti, sono sufficienti solo a coprire le perdite per i circa 40 mila capi ovini morti a causa della malattia considerato che, come da proposta dell’assessore dell’Agricoltura, la Regione intende coprire il danno con 300 euro a capo ma c’è ancora da conteggiare il mancato reddito”.
Sui ristori, ricorda Coldiretti, si deve tener conto delle ripercussioni economiche nel breve-medio periodo che colpisce le aziende e più in generale l’intero sistema dell’allevamento. Per presidente e direttore, infatti “la lingua blu non si limita a uccidere gli animali ma influisce su quelli che sopravvivono causando un calo drastico della produttività, riduzione dei quantitativi di latte e un forte impatto sull’annata degli agnelli – proseguono Cualbu e Saba – tutto questo deve essere preso in considerazione e per farlo occorre aumentare significativamente lo stanziamento”.
Un altro punto critico sollevato dall’organizzazione riguarda l’Unità di crisi, proposta da Coldiretti Sardegna e rilanciata recentemente dal Consiglio Regionale attraverso un ordine del giorno. “Ci chiediamo a che punto sia la sua costituzione – continuano Cualbu e Saba – annunciata come misura urgente per supportare gli allevatori, ma che ancora non sembra essere operativa”. I contagi, nel frattempo, continuano ad aumentare e Coldiretti Sardegna si interroga sull’evoluzione dei numeri e sull’efficacia delle misure adottate fino a oggi. “I dati relativi ai nuovi focolai devono essere monitorati con precisione e occorre mettere in campo un piano concreto per garantire che gli allevatori ricevano gli indennizzi il più rapidamente possibile”.
Considerato tutto questo per Coldiretti non bisogna perdere tempo nell’attivazione di una task force dedicata che coordini i pagamenti e velocizzi le procedure. “I ritardi accumulati nella gestione dell’epidemia, sommati alle problematiche della siccità hanno causato troppe perdite alle aziende sarde – spiegano – è il momento di agire con determinazione: le nostre imprese non possono più aspettare. Gli aiuti devono arrivare subito”.
Da Coldiretti Sardegna, infine, il rilancio della richiesta di attuare un Piano strutturato per combattere una malattia che si ripete ciclicamente ogni anno, con gravi conseguenze per il settore zootecnico sardo. “Non possiamo permetterci di agire sempre in emergenza – concludono presidente e direttore – servono interventi sanitari mirati e una strategia di lungo termine che metta in sicurezza il comparto”.