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Comandini segretario Pd in pectore, ultime verifiche su voti

Pd sardo non festeggia ancora per il suo nuovo segretario Piero Comandini, che ha sorpassato sul filo lo sfidante Giuseppe Meloni, certificando la divisione a metà del popolo dem sardo.

All’indomani dello spoglio delle schede di Quartu Sant’Elena, che ha ricomposto i dati finali, ma non ancora definitivi, delle primarie isolane, mancano ancora dei passaggi prima di poter ufficializzare l’elezione del nuovo leader del Pd sardo, che potrebbe avvenire non prima di qualche giorno.

Anche perché il risultato definitivo potrebbe non essere scontato.

Oggi in serata si riuniranno di nuovo i 14 componenti della commissione regionale per il congresso per procedere alla verifica di tutti i verbali e al riconteggio dei voti, poi si attribuiranno i seggi sulla base delle percentuali finali. Ciò significa che è possibile, anche se al momento poco probabile, un ribaltamento anche alla luce di alcuni errori materiali e incongruenze tra schede e verbali riscontrate ieri e che si potrebbero verificare anche in altri territori dell’Isola.

I risultati delle due sezioni del Comune adiacente a Cagliari hanno visto 1.366 votanti, 824 per Giuseppe Meloni e 542 per Piero Comandini. Sommati ai voti del resto del Cagliaritano il candidato gallurese sostenuto dai Riformisti avrebbe ottenuto 3.416, dei 9.948 voti totali, contro i 6.532 di Comandini.

Nel computo finale – 18mila per Meloni e 15mila per Comandini – i numeri assoluti sono tutti per l’esponente gallurese, ma il regolamento delle primarie sarde, diversamente dalle altre regioni italiane, prevede che l’elezione del segretario avvenga attraverso il numero dei componenti dell’assemblea regionale che ciascuno riesce a ‘piazzare’ e non sulla base del totale delle preferenze ottenute. In questo caso i seggi totali attribuiti a Comandini nel cagliaritano sarebbero 29 e 15 per Meloni. Il risultato totale della Sardegna arriverebbe così a 66 (su 130 componenti totali) per Comandini, solo due in più dello sfidante che si fermerebbe a 64.

Seggi che non bastano a Meloni per diventare segretario, ma se i riconteggi ne spostassero anche solo uno, a parità dei delegati conta il numero dei voti e Meloni è sopra di oltre tremila preferenze del popolo delle primarie aperte. Dal partito riferiscono di un “clima sereno e di collaborazione tra i due candidati, che hanno condotto la campagna all’insegna del fair play e ora non cambieranno questa linea”. I due sfidanti, però, ieri non hanno partecipato alle operazioni di spoglio nella sede regionale del partito a Cagliari e dopo la nottata di scrutinio non parlano ancora, in attesa di notizie ufficiali. (Ansa)

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