Ieri a Palazzo Regio si è celebrato il “Giorno della Memoria”, ricorrenza istituita con legge dello Stato, in ricordo dello sterminio e delle persecuzioni del popolo ebraico e dei deportati italiani nei campi nazisti.
Nell’occasione, la vice-Sindaco Luisa Anna Marras e la Prefetto Romilda Tafuri hanno consegnato una medaglia d’Onore commemorativa al nipote del signor Beniamino Carcangiu, militare sardo che fu deportato, internato in Germania, nel campo Stammlager nell’ottobre del 1943 e poi sopravvissuto.
A ricordarne la figura, è stato il nipote Corrado Cabras: “mio zio era un eroe, ha negato la collaborazione al regime nazifascista e ha contribuito al pari di 650 mila militari italiani ad abbatterlo. È una pagina poco conosciuta, per questo la giornata di oggi è particolarmente significativa (…) costretto al lavoro coatto in uno Stammlager, una acciaieria a 20 chilometri da Dortmund, per lui sono stati due anni di umiliazioni e durissime privazioni e torture fisiche (…) era restio a raccontare ma una volta ci parlò dello strazio e della sofferenza quando era costretto a prendere i corpi dei suoi amici commilitoni che morivano di stenti o venivano fucilati per poi gettarli nelle fosse comuni come ulteriore forma di fine tortura psicologica (…) è uscito vivo da quell’orrore grazie alla sua astuzia, il giorno prima della fucilazione, si costruì un punteruolo che riuscì a far passare ai controlli per poi scalzare le assi di legno del capanno”.
All’atto della consegna dell’onorificenza, la vice-Sindaco ha rimarcato che ” l’omaggio ai sopravvissuti, a coloro che sono morti e a quanti hanno dovuto subire prove terribili e inenarrabili sofferenze, serve a ricordare (…) anche se sono trascorsi oltre settant’anni dall’abbattimento dei cancelli di Auschwitz, dalla vergognosa promulgazione delle leggi razziali, dalla persecuzione degli cittadini ebrei, dalla deportazione di donne e uomini che hanno scelto di salvare le vite e proteggere i perseguitati dalla furia nazista, il Giorno della Memoria e questa cerimonia, sono un monito per le nuove generazioni, a che ciò non si ripeta mai più”.
Inoltre, la Prefetto Romilda Tafuri quale rappresentante del Governo, ha ricordato che “quello di oggi non è soltanto un rito e o una formalità. Piuttosto serve per accrescere ulteriormente la consapevolezza sulla terribile tragedia che è stata la Shoah”.
La cerimonia, aperta con l’inno di Mameli e proseguita con “Non potho reposare”, è stata valorizzata dall’esecuzione di alcuni brani musicali eseguiti dal coro dei ragazzi del Conservatorio musicale.
Presenti alla commemorazione, la moglie di Beniamino Carcangiu, le autorità civili e militari, l’arcivescovo Arrigo Miglio ed il neo deputato Andrea Frailis, ma sopratutto una nutrita delegazione di studenti delle scuole medie e superiori del territorio, che la vice-Sindaco Luisa Anna Marras ha voluto definire i veri “depositari della memoria”.
“A loro oggi abbiamo riservato lo scranno più alto – sottolinea la Prefetto Tafuri – perché a loro va il compito di conservare la memoria e trasmetterla a loro volta alle nuove generazioni. Ogni volta che un giovane in visita a un lager sentirà un pugno nello stomaco, allora la nostra missione è compiuta”
Alberto Porcu Zanda