“Mi sono candidato per cambiare. Per fare di più. Non un cambiamento a parole, ma vero, reale, concreto. Un cambiamento di paradigma. Voglio la città delle opportunità, non per i soliti, ma per tutti. Ognuno deve avere una chance, soprattutto i giovani preparati, ambiziosi e senza padrini”.
Paolo Truzzu, sindaco di Cagliari, ha introdotto così l’illustrazione delle “Linee programmatiche di mandato” nella seduta pomeridiana del Consiglio comunale.
Composto da nove capitoli,il documento pone l’accento su qualità urbanistica, ambientale, sociale, economica e innovazione.
“Una pianificazione istituzionale – prosegue il primo cittadino – che deve essere accompagnata dal continuo coinvolgimento di tutti coloro che costituiscono parte attiva della città. I cittadini, le imprese, le associazioni di categoria, le istituzioni pubbliche, le fondazioni, le associazioni e il terzo settore. Occorre aggiungere il potenziamento della pubblica amministrazione con la “valorizzazione delle risorse umane al suo interno e la copertura di posti vacanti mediante nuove assunzioni”.
“Vogliamo che la nostra Cagliari diventi una delle nuove capitali d’Europa – ha sottolineato il sindaco Truzzu – Sento l’orgoglio di guidare una città importante e ricca di storia, ma ne avverto anche la responsabilità.Al coraggio e alla visione accompagno il principio di realtà, così come mi hanno insegnato i miei padri politici tanti anni fa. E per realtà, intendo partire da Cagliari così come l’ho trovata: con luci e ombre. Per questo, lavoro per una città pulita, sicura, ordinata, illuminata, ricca di decoro e di civiltà. Ci vorrà un po’ di tempo? Possibile. Ma riusciremo, tutti insieme, nell’intento”.
Truzzu, fiducioso, conclude: “Cagliari di tutti e per tutti: dei giovani che trovano opportunità di lavoro in luoghi all’avanguardia e soprattutto nel campo dell’innovazione tecnologica; delle famiglie che vivono in un luogo gradevole, servito e ospitale, dove è facile far studiare i propri figli. Una città delle opportunità: chi ha idee, talento e sogni può farcela. Non serve più essere legato al padrino di turno. Una città a misura di cittadino: pulita, bella, illuminata, rigenerata urbanisticamente. E, infine, la città degli altri. Dei turisti, dei viaggiatori, dei curiosi, di chi è alla ricerca di qualcosa”.