La Regione ripristina gli incentivi per l’assunzione di apprendisti artigiani e torna il sorriso della Confartigianato Imprese Sardegna.
“Da parte dell’Assessore Gianni Chessa c’è stata una grande attenzione sia verso il settore artigiano, sia per risolvere questo problema attenzione che si è concretizzata nello sblocco di una situazione che perdurava ormai da 7 anni”
Antonio Matzutzi, numero uno di Confartigianato Imprese Sardegna commenta il ripristino della Legge regionale 12 del 2001, inaccessibile dal 2012 e che più volte, nel corso degli anni, si è cercato di riattivare tramite un pacchetto di interventi. Oltre al ripristino degli incentivi volti all’assunzione di apprendisti artigiani, il miglioramento dell’accesso al credito da parte delle imprese artigiane e il supporto ai processi di passaggio generazionale d’impresa.
“La politica deve creare un contesto nel quale le imprese artigiane che investono sui più giovani, assumendoli con contratti genuini e a forte componente formativa – continua Matzutzi – possano vedere premiati ed incentivati tali comportamenti virtuosi”. “Per questo l’obiettivo, adesso e nel futuro – sottolinea il Presidente – dovrà essere di rendere lo strumento dell’apprendistato più appetibile dal punto di vista del costo del lavoro a carico dell’impresa, soprattutto al termine del percorso laddove ci fosse l’assorbimento del giovane in azienda. Un processo di generale potenziamento dell’apprendistato, che non può prescindere dalla valorizzazione del ruolo del maestro artigiano, l’unico in grado di trasferire al giovane le conoscenze e competenze utili per una corretta qualificazione professionale”.
Negli ultimi 12 mesi, infatti, sono solo 2.427 i giovani sardi che sono entrati nel mondo del lavoro con questo particolare contratto. Un numero, purtroppo, inferiore ai 5.650 nuovi contratti under 30 a tempo indeterminato stipulati nello stesso periodo.
Secondo l’indagine dell’Ufficio Studi di Confartigianato Sardegna, sui dati INPS, quest’anno nell’Isola si sono contate solo 3,7 nuove assunzioni con l’apprendistato ogni 100 nuovi rapporti under 30 attivati. Lo scorso anno furono 6,7 su 100.
Tale dato pone la nostra regione all’ultimo posto nazionale, subito dopo il Molise (5,6) e la Basilicata (6,1). In testa, al contrario, l’Umbria dove si contano 16,7 nuovi rapporti di apprendistato ogni cento nuovi rapporti attivati per under 30; seguono il Veneto con 14,2 e la Toscana con 13,8%. Tutto contro la media nazionale del 10,8%.
“In Sardegna, continuiamo a ripeterlo, bisogna ripartire dal contratto di Apprendistato per preparare i giovani ad entrare nel mercato del lavoro – conclude Matzutzi – è necessario continuare a valorizzare la “palestra” dell’Apprendistato, nella quale i giovani studiano e lavorano, anche per soddisfare le esigenze di un mondo che richiede competenze tecniche evolute imposte anche dalla sempre più pervasiva rivoluzione digitale. Questo contratto continua a giocare un importante ruolo di sostegno all’occupazione dei giovani confermandosi strumento capace di offrire opportunità di lavoro alle nuove generazioni”.