Nel primo pomeriggio di oggi 12 dicembre 2015, è stato confermato dalla Corte d’assise d’Appello di Sassari, l’ergastolo a Francesco Rocca. La Corte ha ribadito la condanna inflitta in primo grado al dentista di Gavoi come mandante dell’omicidio della moglie Dina Dore, assassinata nel garage dell’abitazione di Gavoi il 26 marzo 2016. La sentenza è stata pronunciata dai giudici dopo circa 6 ore di camera di consiglio. L’esecutore materiale del delitto, Pierpaolo Contu di Gavoi, è già stato condannato a 16 anni.
Dina Dore, 37 anni, non fu vittima di un tentativo di rapimento finito male, così come si volle far credere agli investigatori ma l’omicidio fu commissionato dal marito, che incaricò Pierpaolo Contu, di uccidere sua moglie. La donna fu aggredita sotto gli occhi della figlia di 8 mesi e, dopo essere stata fasciata e incerottata con del nastro adesivo, caricata nel portabagagli della Fiat Punto rossa che aveva appena parcheggiato. Qui fu trovata cadavere diverse ore dopo il delitto. Sulle prime gli investigatori batterono la pista del sequestro di persona, poi quella del tentativo di rapina andato male. La svolta nelle indagini dopo cinque anni grazie a una lettera anonima ricevuta dalla sorella della vittima. Francesco Rocca venne arrestato il 28 febbraio 2013 con l’accusa di essere il mandante dell’omicidio. Gli inquirenti, attraverso l’esame della memoria del cellulare appartenuto alla vittima, risalirono anche al movente: l’uomo intratteneva una relazione extraconiugale e decise di eliminare la moglie.
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