Nell’estate più calda da quando sono iniziate le rilevazioni meteo, l’invaso del Liscia conferma la sua importanza per il comprensorio del Consorzio di bonifica della Gallura composto da ben 17 comuni. Il bacino, al 31 agosto, contiene risorsa idrica per tre quarti della sua capienza, è infatti al 76,72%, con 79,69 milioni di metri cubi d’acqua. Di circa 8 milioni di metri cubi invece è stato il consumo registrato nel mese di agosto, mentre dall’inizio dell’estate (maggio 2022), in una stagione caratterizzata da assenza di precipitazioni, sono stati consumati complessivamente 22,9 milioni di metri cubi d’acqua.
“Sono consumi nella norma e che rispecchiano quelli dell’anno scorso – spiega il presidente del Consorzio Marco Marrone -. Significa che sì, l’estate siccitosa ha pesato prevalentemente su quei territori
pesantemente penalizzati dall’assenza di una rete di distribuzione consortile, mentre nei territori serviti, fortunatamente la risorsa idrica è sempre stata disponibile. È un dato importante questo: mentre nel resto
dell’Italia dove l’assenza di bacini di accumulo ha di fatto negato a interi territori a vocazione agricola la garanzia di un approvvigionamento idrico, subendo i disagi e il danno economico derivante dalla siccità, nei nostri territori si è dimostrato che gli investimenti sui bacini sono realmente serviti a placare la sete d’acqua. Ma questo – continua il presidente – non ci deve ovviamente tranquillizzare e far abbassare la
guardia: siamo al lavoro sull’efficientamento della risorsa idrica e sulla risoluzione delle criticità come sprechi o perdite”.
In ballo ci sono diversi e importanti progetti: “oltre ad aver assegnato
20milioni di euro, provenienti dal ministero delle Infrastrutture e dei
Trasporti di concerto con il ministero delle Politiche Alimentari
Forestali e del Turismo per il rifacimento e risanamento di 28 km del
canale adduttore alimentato dalla diga Liscia – spiega il direttore del
Consorzio Giosuè Brundu – che consentirà un risparmio di oltre 7milioni di
metri cubi di acqua all’anno persi a causa delle condotte vetuste, stiamo
lavorando per un progetto che prevede un nuovo invaso e l’interconnessione
di tutti i sistemi di produzione dei reflui, recuperando acqua altrimenti
sprecata”.
A brevissimo si procederà alla consegna dei lavori per il recupero dei
reflui del depuratore del Comune di Arzachena e per l’infrastrutturazione
di un importante area agricola denominata Valle di Surrau. È stato già
presentato, approvato e finanziato – ricordano dal Consorzio della Gallura
– un progetto di fattibilità per la diga di San Simone, a ovest di Olbia,
nella stretta del Monte Alvo, che potrà garantire 16 milioni di metri cubi
di acqua. Inoltre c’è un altro progetto green di recupero dei reflui, che
riguarda altri 14milioni di metri cubi, recuperabili attraverso
l’interconnessione di tutti i sistemi di produzione reflui da Santa Teresa
a Golfo Aranci che consentirà di portare acqua anche laddove oggi non ne
hanno. In questo caso si tratta di un progetto già avviato. Altro progetto
importante è alla valle del Liscia dove confluiscono diversi rii. In
questo caso il progetto riguarda la canalizzazione e l’immissione
dell’acqua nel canale, per 8 – 10 milioni di metri cubi di acqua. Il
Consorzio di Bonifica della Gallura, ha inoltre progettato ed ha il
finanziamento al 100 per cento dal ministero delle Politiche agricole, per
una centrale idroelettrica nel Liscia, che produrrà ogni anno 2.678.000
kwh, con un introito di 600 mila euro, e la mancata emissione di 1.339.065
kg di CO2.