Conte. Reddito di cittadinanza: ecco come cambierà

0 0
Read Time:2 Minute, 0 Second

Il reddito di cittadinanza va modificato. Lo chiede il premier Conte che vuole che il sussidio venga tolto a chi rifiuta offerte di lavoro, soprattutto dopo aver consultato gli ultimi dati. Secondo l’Inps infatti i percettori del reddito di cittadinanza hanno superato quota tre milioni di persone, pari a oltre 1,3 milioni di nuclei, con un importo medio mensile intorno ai 520 euro.

Oltre 700/800 mila percettori del reddito di cittadinanza sono stati attivati e hanno sottoscritto un patto per il lavoro.

Il vero problema è che proprio l’attivazione e, quindi, il percorso di inserimento al lavoro stanno viaggiando a velocità decisamente più bassa: sulla base degli ultimi dati rilevati dal sistema di monitoraggio del ministero del Lavoro gli individui beneficiari del reddito di cittadinanza, indirizzati ai centri per l’impiego, che hanno un rapporto di lavoro attivato successivamente all’accoglimento della domanda, sono 196 mila, pari al 22% di quelli soggetti alla sottoscrizione del patto per il lavoro ed al 18,7% del totale degli individui inviati a centri per l’impiego.

Si tratta, secondo Conte, di un numero esiguo.

La cosa non sorprende, visto che il punto critico del reddito di cittadinanza è stato sempre il legame (mai decollato) con il mercato del lavoro. A chiedere di “migliorare” lo strumento è da mesi il Pd, che vorrebbe eliminarlo, preme sul ministro del Lavoro, Nunzia Catalfo, affinché colleghi meglio la misura all’occupazione, ad esempio eliminando gli attuali “disincentivi” al lavoro e affiancando ai centri per l’impiego pubblici le agenzie del lavoro, decisamente più performanti.

Il ministro Luigi Di Maio invece difende lo strumento, mettendo così ancora una volta in luce le crepe nella maggioranza.

Se in altre occasioni, come per l’utilizzo del Mes, Conte si è mostrato diplomatico, questa volta va dritto per la sua strada perché ha ben in mente la riforma che vuole adottare. Conte lamenta infatti la mancanza di un cervellone informatico nazionale capace di mettere insieme la domanda di lavoro con le offerte delle aziende. ma non solo perché il sistema permetterebbe anche di scovare le persone, beneficiarie del Reddito, che rifiutano una o più offerte di lavoro e lavorano in nero.

E’ chiaro che l’apertura del reddito di cittadinanza al lavoro effettivo potrebbe rappresentare il punto di inizio per rivedere tutti gli strumenti di sostegno al reddito rendendoli un po’ meno “assistenziali” e un po’ più “attivi”.

print
Happy
Happy
0 %
Sad
Sad
0 %
Excited
Excited
0 %
Sleepy
Sleepy
0 %
Angry
Angry
0 %
Surprise
Surprise
0 %

Average Rating

5 Star
0%
4 Star
0%
3 Star
0%
2 Star
0%
1 Star
0%

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *