Coronavirus. Chiuse Lombardia e 11 province: spostamenti bloccati

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A fronte dell’emergenza coronavirus,  il Governo ha messo a punto un nuovo decreto per cercare di arginare la diffusione dell’epidemia.

Il nuovo provvedimento del governo estende la zona rossa. Spostamenti bloccati, permessi solo in caso di emergenza. Chiuse palestre, piscine e centri benessere, musei, centri culturali, cinema, teatri e stazioni sciistiche. Centri commerciali aperti solo dal lunedì al venerdì

Nel primo articolo della bozza del decreto che dovrebbe essere varato questa sera, il governo vieta in modo assoluto ogni spostamento in entrata e in uscita dalla Lombardia e da altre unidici province (Modena, Parma, Piacenza, Reggio Emilia, Rimini, Pesaro e Urbino, Venezia, Padova, Treviso, Asti e Alessandria), nonché gli spostamenti all’interno degli stessi territori ad eccezione di quelli “motivati da indifferibili esigenze lavorative o situazioni di emergenza.

In Lombardia e nelle 11 province individuate saranno chiuse le scuole, i musei, le palestre, i centri sportivi, le piscine, i centri benessere, i centri termali e gli impianti sciistici e saranno sospesi tutti i concorsi pubblici (ad eccezione di quelli per il personale sanitario, per l’abilitazione della professione di medico chirurgo e per la protezione civile). Sospesi gli eventi e le competizioni sportive di ogni ordine e disciplina e tutte le manifestazioni di carattere culturale, ludico, sportivo e religioso. Anche l’apertura dei luoghi di culto dovrà essere strettamente condizionata all’adozione di misure organizzative tali da evitare assembramenti di persone, tenendo conto delle dimensioni e delle caratteristiche dei luoghi, e tali da garantire ai frequentatori la possibilità di rispettare la distanza tra loro di almeno un metro. Le stesse restrizioni dovranno essere rispettate anche dai gestori di bar e ristoranti qualora vogliano tenere il proprio esercizio aperto. In caso di violazione verranno sanzionati con la sospensione dell’attività. Nei negozi, invece, dovrà essere garantito un accesso con modalità contingentate o comunque idonee a evitare assembramenti di persone. Qualora non fossero in grado di garantirlo, dovranno tenere chiusa la struttura. E ancora: nei giorni festivi e prefestivi saranno chiusi le medie e grandi strutture di vendita, nonché gli esercizi commerciali presenti all’interno dei centri commerciali e dei mercati.

Le restrizioni dovrebbero restare in vigore almeno fino al 3 aprile.

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