Coronavirus, le preoccupazioni del sindaco Truzzu: “Risorse ai comuni”

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“Il Governo dia subito risorse ai comuni, altrimenti sarà a rischio la nostra tenuta sociale”. Cresce la preoccupazione del Sindaco di Cagliari, Paolo Truzzu, che non fa giri di parole nell’esternare la criticità del momento.

“Ho centinaia di segnalazioni di enorme disagio. Ci sono situazioni difficilmente gestibili. Siamo alla fine del mese, la quarantena dura ormai da molte settimane, la gente resta a casa e l’economia è ferma: non ci sono i soldi per pagare le bollette, gli affitti, i materiali per le lezioni a distanza, incombenze di ogni genere. So di famiglie che centellinano gli euro per fare la spesa, in una situazione di grande dignità e nel rispetto delle regole imposte dalla quarantena per prevenire i contagi, ma qui dobbiamo fare in modo che la gente più bisognosa abbia di che nutrirsi. Mi scrivono genitori che non hanno i soldi per permettere ai figli di seguire le lezioni a distanza, per compare anche la cartoleria necessaria per gli studi. C’è anche un problema di pari opportunità educative che francamente non può essere ignorato”.

“In questo lungo e drammatico periodo – prosegue il primo cittadino – abbiamo fatto umanamente l’impossibile: messo in campo una grande organizzazione con tutti i servizi dell’Amministrazione a disposizione del cittadino. Abbiamo rinviato tasse e tributi locali, stretto accordi con diverse associazioni di volontariato laiche e legate alla Chiesa, alle associazioni di categoria, per fornire pasti gratis, fare e consegnare la spesa. Abbiamo messo a disposizione le nostre strutture dei servizi sociali per dare aiuto psicologico. Senza contare l’enorme aiuto arrivato dai cittadini comuni che si sono messi a disposizione nel dare aiuto ai più bisognosi. Ma da soli con le nostre sole forze non riusciamo. Le difficoltà sono diverse: dalle partite iva, al commercio, ai liberi professionisti, fino ai soggetti ai margini della povertà: l’appello che faccio al Governo è muoversi immediatamente. Se da un lato serve rimandare ogni scadenza, contrattando con le banche, dall’altro, senza risorse fresche, non potremo garantire i servizi essenziali che sono il Tpl, i servizi sociali,la raccolta dei rifiuti, il contrasto complessivo alla povertà. Serve, entro pochi giorni, una grande iniezione di liquidità e una sorta di assegno di dignità che può essere quantificato anche in 1.000 euro, a burocrazia zero, con un click, per tutti. Dobbiamo aiutare i nostri concittadini a superare la buriana e dobbiamo farlo insieme: Governo, regioni, comuni. Sto studiando misure emergenziali da mettere in campo per venire incontro soprattutto alle situazioni peggiori, ma da soli è impossibile farcela: occorre che il Governo si muova quanto prima”.

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