Coronavirus. Mascherine? No, solo un notissimo panno per la polvere

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Continua in tutta Italia un incessante sequestro di mascherine. Una sartoria di Roma del quartiere Portuense, ha prodotto artigianalmente mascherine. Peccato che non erano conformi alla normativa comunitaria e nazionale poiché sprovviste del marchio di qualità CE. Il titolare dell’attività aveva pubblicizzato la vendita dei manufatti, è stato denunciato per frode in commercio. E’ questo un episodio emerso dall’attività della Gdf per contrastare i comportamenti illegali e fraudolenti che sfruttano l’attuale emergenza sanitaria determinata dal Covid-19. Inutilizzabili 200mila mascherine fornite alla Lombardia dalla Protezione civile.

Inutilizzabili 200mila mascherine fornite alla Lombardia dalla Protezione civile – Duecentomila mascherine mandate in Lombardia dalla Protezione civile nazionale e già distribuite negli ospedali sono state ritirate perché non omologate e giudicate non idonee a proteggere gli operatori sanitari che combattono sul fronte il coronavirus ogni giorno nelle corsie di ospedali. Il materiale che si sono trovati in mano i lombardi quando hanno aperto le confezioni della Protezione civile non aveva tanto l’aspetto di una mascherina quanto di un notissimo panno per fare la polvere. In Lombardia, spiegava giorni fa l’assessore regionale al Bilancio “servono adesso 150mila mascherine al giorno per proteggere tutto il personale degli ospedali e i medici di medicina generale sul territorio: quante ne consumavano le strutture sanitarie in un anno prima dell’emergenza”.

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