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Coronavirus. Scuola, De Micheli: “In classe anche di domenica”

Allungare la settimana scolastica alla domenica, come proposto dal ministro Paola De Micheli, per i presidi è “irrealistico”, mentre il sabato “per moltissimi istituti è già giornata di lezione”. Sì, invece, alla possibilità di posticipare alle 9:15 l’orario di ingresso nei licei delle città metropolitane, se si riorganizzano i mezzi di trasporto. L’idea di andare a scuola di domenica è “del tutto inopportuna” anche per il ministro Bonafede.

Anche per il sottosegretario alla Salute, Sandra Zampa, come riporta TGCOM24, tenere aperte le scuole la domenica, come ipotizzato dal ministro all’Infrastruttura e ai Trasporti Paola De Micheli, “non è proponibile in questo momento. Al di là del fatto che ognuno di noi è molto sotto pressione, bisogna sedersi con la parte sindacale, trattare, perché probabilmente si può fare di più, per esempio più turni se il sistema dei trasporti non sopporta un’apertura lo stesso orario”.

Per il segretario della Cisl Scuola, Maddalena Gissi, la proposta della De Micheli è una “provocazione“. “Se qualcuno vuole fare delle proposte ci convochi, ne discutiamo al tavolo contrattuale, si individuino le risorse economiche e umane che mancano a tutt’oggi anche per le supplenze e i modelli organizzativi; poi discutiamo. Diversamente, risulta l’ennesima provocazione che ha come unico effetto quello di demotivare chi l’attività didattica la sta svolgendo comunque e a qualunque costo per il bene dei ragazzi”.

Il presidente del Piemonte, Alberto Cirio, invece ritiene che allungare la settimana scolastica alla domenica “non sia un problema per gli studenti e neanche per le famiglie. Il problema è per il personale: le scuole aperte la domenica o per un orario più lungo devono essere in grado di garantire la presenza del personale. Non sono assolutamente contrario, ma la scuola deve essere in grado di organizzarsi”. 

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