Prosegue l’iniziativa dei corridoi umanitari che consente il trasferimento in Italia di persone bisognose di protezione internazionale dal paese terzo di asilo, in cui risiedono temporaneamente. «Questo è un giorno storico, per la prima volta è stato aperto un corridoio umanitario dalla Libia verso l’Europa». Questa procedura consente l’arrivo in modo sicuro e legale, grazie ad una cooperazione dei settori pubblico e privato, avviata dal 2015 sotto il coordinamento del dipartimento per le Libertà Civili e l’Immigrazione.
Un gruppo, formato da 113 persone di nazionalità eritrea, somala e sud sudanese, è arrivato ieri mattina all’alba all’aeroporto di Roma Fiumicino, nell’ambito di un progetto che prevede il trasferimento nel nostro paese, nell’arco di un anno, complessivamente di 500 persone bisognose di protezione internazionale attualmente residenti in Etiopia. Questo grazie ad un protocollo di intesa tra il ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, il ministero dell’Interno, la Conferenza Episcopale Italiana (che agisce attraverso la Caritas Italiana e la Fondazione Migrantes) e la Comunità di Sant’Egidio, sottoscritto il 12 gennaio 2017. Completate le procedure di identificazione, i profughi hanno ricevuto il saluto del segretario generale della CEI monsignor Nunzio Galantino, del viceministro Mario Giro, per il ministero degli Affari Esteri, del capo dipartimento per le Libertà civili e l’Immigrazione Gerarda Pantalone, in rappresentanza del ministero dell’Interno, e del presidente della Comunità di Sant’Egidio, Marco Impagliazzo.