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Così l’Europa ci costringe a cambiare televisore

curved-screen-tvLe emittenti europee saranno costrette a modificare la tecnica di trasmissione. Così tutti i cittadini dovranno cambiare la televisione (anche quelle di ultimo modello) o comprare un nuovo decoder.

Nessun cittadino, infatti, ha fatto i conti con la “zia” Europa, che obbligherà tutti i telespettatori a cambiare televisore. Oppure ad aggiungere un decoder ai soprammobili in salotto.

La commissione europea, infatti, ha deciso di anticipare al 2020 il cambio di frequenze in tutti i Paesi dell’Ue. Questo significa che le emittenti nazionali dovranno cambiare la tecnica di trasmissione ora in uso, obbligando i telespettatori a dotarsi di un televisore che sappia ricevere questi “nuovi” segnali. I problema è che nessuo degli attuali apparecchi è in grando di farlo. Così le scelte sono due: o si compra una nuova tv, relegando al cassetto dei ricordi quello comprato – magari – appena lo scorso natale; oppure dotarsi di un nuovo decoder.

Le nuove frequenze, come spiega Libero, sono le DVB-T2, eventualmente compresse con un softwere HEVC. In teoria il cambio sarebbe dovuto essere ad inizio 2022, ma la data è stata anticipata. Il motivo è che l’Ue vuole liberare la “Banda 700” attualmente usata dalletelevisioni per donarla alle reti internet ultraveloci (4G e 5G). Le nuove tv saranno prodotte solo ad inizio 2017, quindi quelle comprate in questi due anni potrebbero rivelarsi dei pessimi affari.

Non solo. Perché la decisione europea potrebbe avere conseguenze anche per le casse dello stato. Le emittenti concessionarie, come Mediaset, infatti, hanno il contratto in scadenza fino al 2032 e – in teoria – potrebbero chiedere un risarcimento per il fatto di essere costretti a chiudere anticipatamente il contratto. Lo Stato, infatti, a breve dovrà aprire una nuova asta per gli spazi nell’etere.

Intanto, però, i telespettatori si arrendano: il loro nuovo televisore è già vecchio.

 

fonte: il giornale.it

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