Lo ha detto il ministro per gli Affari Regionali Francesco Boccia a “L’Intervista di Maria Latella” su Sky TG24: “Le misure in scadenza il 3 aprile inevitabilmente saranno allungate. I tempi li deciderà, come è sempre accaduto, il Consiglio dei Ministri sulla base di un’istruttoria che fa la comunità scientifica. Penso che in questo momento parlare di riapertura sia inopportuno e irresponsabile. Tutti noi vogliamo tornare alla normalità, ma prima dobbiamo riaccendere un interruttore per volta. Voglio dirlo a chi dice di aver fretta, prima mettiamo in sicurezza la sanità e le terapie intensive triplicandole, poi lentamente, ripartendo da alcune attività produttive, riaccendiamo un interruttore per volta. Poi toccherà anche alla popolazione e non escludo che gli scaglioni anagrafici possano essere un metodo”.
“Se l’autonomia è sussidiarietà è un conto, se l’autonomia è fare da soli perché si pensa di fare meglio la risposta è ‘no perché crolli’. Nessuna Regione ce l’avrebbe fatta da sola, sarebbero crollate tutte”. Il ministro ha precisato rispondendo alle polemiche su mascherine e ventilatori che l’organizzazione della Sanità è regionale, “ma se non ci fosse lo Stato non ci sarebbe quasi nulla se non le cose che erano nei depositi, anche abbastanza modesti e piccoli sui territori”.