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L’Organizzazione internazionale del lavoro ha espresso il proprio sostegno a favore di nuove misure internazionali per proteggere i diritti dei marittimi, bloccati in mare a causa della crisi COVID-19.Ha infatti appoggiato una dichiarazione congiunta firmata da più di una dozzina di paesi, che offre ai marittimi maggiori diritti, individuandoli come “lavoratori chiave”, proprio perché assicurano il flusso degli scambi e la circolazione di forniture mediche essenziali, attrezzature di sicurezza, cibo e altri beni critici durante la pandemia.Le nuove misure, supportate anche da altre agenzie delle Nazioni Unite e organizzazioni internazionali, consentono ai marittimi di essere rimpatriati e muoversi più liberamente durante la pandemia.La dichiarazione congiunta è stata firmata durante un vertice marittimo internazionale virtuale, ospitato dal governo del Regno Unito, che ha discusso della crisi globale del cambio di equipaggio che ha lasciato oltre 200.000 marittimi bloccati in mare a causa della pandemia di COVID-19.
