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Covid. Milano, basta chiusure: occupato il Teatro Grassi

Milano. trovato un accordo con il direttore del teatro

Milano. Una cinquantina di persone, tra lavoratori del coordinamento spettacolo della Lombardia e studenti, questa mattina ha occupato il cortile del Teatro Grassi di via Rovello, in pieno centro a Milano.
    Per l’azione di protesta contro la chiusura delle istituzioni culturali hanno scelto – spiegano – una data non casuale: oggi è infatti la giornata mondiale del teatro.  “Stabiliremo qui un parlamento culturale permanente, come luogo di incontri, assemblee, dibattiti e laboratori” dice Valentino Ferro, tecnico luci e lavoratore dello spettacolo, tra gli occupanti del teatro Grassi.

I lavoratori dello spettacolo intorno alle 8 di questa mattina sono entrati nel cortile dell’istituzione culturale dove intendono rimanere quanto possibile per quelle che chiamano le ‘Prove di uno spettacolo vivo’. 

   “Questa azione – spiega Ferro – si inserisce in una giornata di respiro nazionale per rilanciare le lotte dei lavoratori dello spettacolo e le nostre richieste di riforma, tutela e reddito di continuità. Abbiamo scelto il Piccolo perché è il primo teatro di prosa comunale d’Italia, come scritto nel programma di sala del’47. Per noi è un simbolo”. Alle 11 gli occupanti faranno un presidio davanti all’ingresso del teatro, su via Dante.

Aggiornamento:

 I lavoratori del mondo dello spettacolo, che da questa mattina hanno occupato pacificamente il chiostro del Piccolo Teatro Grassi di Milano, hanno trovato un accordo con il direttore del teatro, Claudio Longhi, per permettere alla loro protesta di proseguire con incontri, assemblee e dibattiti.
    “È stato trovato un accordo tra Coordinamento Spettacolo Lombardia e Claudio Longhi, direttore del Piccolo Teatro – hanno spiegato dal Coordinamento-: il ‘Piccolo Teatro Aperto’ sarà attivo 7 giorni su 7, dalle ore 9 alle 21.30”.

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