Il crack della società che ha pubblicato il quotidiano L’Unità dal 2008 al 2015 nella lente della Procura di Roma che sta indagando l’eurodeputato dem Renato Soru per bancarotta fraudolenta aggravata. Come riporta l’Ansa, secondo l’accusa l’ex governatore della Sardegna e patron di Tiscali avrebbe trasferito azioni di sua proprietà, per un valore che sfiora i 3 milioni di euro, tra due società che in tempi diversi hanno controllato il giornale. Ma Soru si difende e parla di “accuse infondate”.
“Ieri, a quasi un anno esatto dal giorno in cui sono stato assolto da un’altra accusa ingiusta, sono venuto a sapere per la prima volta di essere stato indagato per una nuova vicenda – afferma – ritengo di poter dimostrare facilmente la totale infondatezza dei fatti di cui sono stato accusato e pertanto chiederò di essere sentito al più presto possibile, affinché anche questa vicenda possa essere superata senza lasciare alcun dubbio sui miei comportamenti”. Attraverso i suoi difensori, l’ex segretario regionale dem precisa, inoltre, di non aver mai assunto “alcun ruolo gestorio in seno all’organo amministrativo” sin dall’acquisizione del giornale nel 2008, “in stretta condivisione con il Partito Democratico”, ma di aver “progressivamente diluito quota di partecipazione all’interno della società editoriale, sino a dismettere definitivamente la qualità di socio di controllo nel 2012, con l’ingresso di nuovi e qualificati azionisti che hanno dato vita all’epoca a consistenti apporti di capitale”.