Crescono ancora i casi di Coronavirus in Italia

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I nuovi casi di Covid 19, sono oggi 1179 (+76 rispetto al dato di ieri); record di tamponi eseguiti, che sono stati 94.024; i decessi nelle ultime 24 ore sono 5 (ieri erano 13); i guariti sono 225.

L’età media del contagio si abbassa ancora, ora è 29 anni.

Aumentano i focolai nella penisola: oggi sono 490, con i contagi che ‘camminano’ da regione a regione grazie al movimento dei vacanzieri.

I ricoverati in terapia intensiva sono 67 (due meno di ieri); oggi nessuna regione italiana risulta più essere covid-free con zero contagi. (I dati sono del Ministero della Salute).

Ciò che balza agli occhi è l’impennata dei casi nell’ultima settimana (quella dal 19-25 agosto, rispetto alla settimana precedente) che è del 92,4% (6.538 a fronte di 3.399), grazie anche all’aumento dei casi testati (309.127 a fronte di 180.300).

Questi dati sono elaborati e relativi ad uno studio della Fondazione Gimbe di Bologna.

Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione, spiega: “In soli sette giorni si sfiora il raddoppio dei nuovi casi totali, non solo per l’incremento dell’attività di testing, ma anche per l’aumento del rapporto positivi/casi testati. Inoltre, si conferma il trend in crescita dei pazienti ospedalizzati con sintomi e, in misura minore, di quelli in terapia intensiva. Queste spie rosse, piuttosto che generare inutili allarmismi, devono infondere una comune consapevolezza sull’andamento dell’epidemia nel nostro Paese al fine di mantenere alta la guardia, sia da parte delle istituzioni che devono potenziare la sorveglianza epidemiologica, sia da parte dei cittadini chiamati ad attenersi a tutte le misure di sicurezza, senza minimizzazioni di sorta”.

“Nel quadro di una circolazione endemica del virus – prosegue Cartabellotta – si assiste ad un aumento progressivo dei focolai con crescita esponenziale dei nuovi casi, siano essi autoctoni, da rientro di italiani andati in vacanza all’estero, o di importazione da stranieri”.

“Tutti questi numeri – conclude il presidente – non possono essere confrontati con quelli dei primi mesi dell’epidemia perché le dinamiche epidemiologiche sono completamente diverse. Dello tsunami che si è abbattuto sul nostro Paese non abbiamo mai conosciuto la fase iniziale: il coronavirus circolava insidiosamente sottotraccia con migliaia di asintomatici che infettavano senza saperlo parenti, amici e colleghi di lavoro”.

Non bisogna abbassare la guardia perchè anche nel mondo la pandemia non demorde: sono 24 milioni i casi di Covid-19 nel pianeta; oltre 825mila i morti. Gli Usa (5,8 milioni di contagiati dall’inizio della pandemia) e il Brasile (3,7 milioni) restano i Paesi più colpiti.

Il Perù è il Paese al mondo con il maggiore tasso di mortalità dovuta alla Covid-19, con 28.124 morti a causa della malattia.

Negli Stati Uniti 70mila bimbi contagiati ad agosto. In India 76mila nuovi casi in 24 ore. Parlamento chiuso in Corea del Sud.

Intanto l’Oms per bocca del direttore generale Tedros Adhanom Ghebreyesus, identifica negli stadi, nelle discoteche e nei luoghi di culto, i luoghi dove i contagi proliferano.

“Con le riaperture – dichiara il direttore generale Oms – molti cominciano a vedere una ripresa dei contagi di Covid 19. Gran parte di questa ripresa dei contagi avviene in cluster di casi legati ad assembramenti di persone, compresi quelli negli stadi, nei locali, nei luoghi di culto e dove ci sono folle”.

Ci sono delle situazioni e degli eventi sottolinea Ghebreyesus che “possono essere la scintilla che provoca un incendio molto più grande. Ogni paese e comunità deve adottare le proprie decisioni per organizzare tali eventi in modo sicuro, in base al proprio livello di rischio. In alcune circostanze, può essere necessaria la sospensione di eventi per un breve periodo. In altri casi, ci sono modi creativi per organizzare appuntamenti in modo sicuro minimizzando il rischio. Nelle prossime settimane e nei prossimi avranno luogo eventi, festival e celebrazioni di ogni tipo. Ci sono modi per uno svolgimento in sicurezza, con un approccio che preveda misure in grado di garantire la sicurezza delle persone”.

Alberto Porcu Zanda

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