
Science based, la corsa verso un futuro che è già presente. Sono stati siglati nei giorni scorsi i primi contratti d’innovazione tra Politecnico di Torino, Università di Cagliari e Cnr, per promuovere il trasferimento tecnologico di innovazioni “science-based”. Il percorso è rivolto al settore dei materiali avanzati e, più in generale, alla scienza e all’ingegneria dei materiali. In collaborazione con i principali atenei e Centri di ricerca italiani, il team di Eureka! – supportato dallo studio legale L&B Partners – ha elaborato un set contrattuale dedicato a investire su ricercatori tesi a valorizzare i risultati delle loro attività e condurli verso il mercato. T-Rem3die, Active Labels e PerovSky sono le prime tre iniziative di Proof of concept (Poc) scelte per un investimento complessivo di ottocentomila euro. Eureka! TT srl è una startup innovativa che agisce come società del Fondo “Eureka! Fund I – Technology Transfer”.
Dai trasporti alla filiera della distribuzione e dell’agroalimentare. Il team di ricercatori cagliaritani guidati da Carlo Ricci (coordinatore scientifico), con i docenti Carlo Maria Carbonaro e Daniele Chiriu e i junior researcher Jessica Satta, Andrea Pinna e Giacomo Cherchi, sono perfettamente inseriti nelle dinamiche di sviluppo innovativo. “Active label” è un’etichetta intelligente, di dimensioni inferiori a un centimetro quadro. “Contiene materiali capaci di individuare le variazioni della temperatura nel tempo e rende possibile – dice il professor Ricci – la verifica delle condizioni di trasporto/stoccaggio. Ovvero, se è stato rispettato l’intervallo di temperatura ottimale di conservazione, di un determinato materiale edibile o sensibile alla temperatura. Questo permette di certificare la qualità e la sicurezza del prodotto confezionato, consentendo anche di ricalcolare la data di scadenza del bene e ne limita gli sprechi”. Il team ha brevettato l’“etichetta intelligente” con successo: a Roma nel 2019 il progetto si è piazzato tra i migliori tre d’Italia. Con un budget operativo di 210mila euro, il percorso si chiude ad agosto e può essere rifinanziato fino a un milione di euro.
Un mondo scientifico, tecnologico ed economico in continua evoluzione. “Il team di Active Label è forte e motivato. E garantisce il pieno raggiungimento dei risultati in un ambito, ad esempio nella filiera agroalimentare, ricco di prospettive di mercato e in attesa di nuove idee per innovarsi. Sono inoltre molto soddisfatto – spiega Fabrizio Pilo, prorettore Territorio e innovazione dell’Università di Cagliari – per questo investimento. L’ateneo ha accettato la sfida di Eureka ed è stato in grado di trovare le modalità per utilizzare capitali esterni per il trasferimento tecnologico. Abbiamo un gran numero di Poc che spero possano presto seguire agevolmente le orme di Active Label”. Eccellenze e copartecipazioni, strada principe per competere e formare risorse qualificate. Il progetto “Active Label” dimostra la validità del modello di partnership “diffuse” disegnato per valorizzare l’eccellenza della ricerca su tutto il territorio italiano. Il Fondo, gestito da Eureka Venture, fornisce con Eureka!TT le risorse finanziarie ai progetti Poc presentati da ricercatori di Università e Centri di ricerca italiani e ne monitora l’avanzamento e i risultati degli investimenti nel tempo. Come suaccennato, oltre ad Active label, sono stati deliberati i progetti T-Rem3die (Politecnico di Torino) e PerovSky (Istituto microelettronica e microsistemi, Cnr). I finanziamenti Poc sono stati strutturati per permettere la realizzazione di prototipi e la validazione delle tecnologie rispetto ai bisogni del marcato.
Foto di copertina: da sinistra, Andrea Pinna, Daniele Chiriu, Carlo Maria
Carbonaro, Carlo Ricci e Jessica Satta
