Site icon CAGLIARI POST

Ddl su stop rinnovabili in Sardegna in discesa, Aula trova intesa

Cagliari. Il braccio di ferro nell’Aula del Consiglio regionale impegnata nell’esame del ddl di stop per 18 mesi agli impianti di energia rinnovabile in Sardegna, si conclude con la soddisfazione di tutti: la maggioranza ottiene lo sfoltimento quasi totale degli emendamenti e l’opposizione guadagna l’ok su quelli considerati più rilevanti ed evita la maratona notturna con un rinvio dell’approvazione finale a martedì 2 luglio.
    Dopo aver votato alcuni emendamenti aggiuntivi all’articolo uno della norma, è stata una conferenza di capigruppo convocata dal presidente del Consiglio Piero Comandini a decretare l’accordo: il centrodestra ha deciso di stralciare tutte le proposte di modifica soppressive e sostitutive parziali, sono rimasti in piedi una decina di correttivi, quelli che saranno condivisi e votati dalla maggioranza e “alcuni con una valenza politica importante su cui si vuole fare una discussione più approfondita”, fanno sapere dal campo largo.
    L’intesa cade su martedì 2 luglio, “a fine mattinata”, per il via libera finale.

“Così ci sarà tempo anche per valutare attentamente l’impatto e gli effetti di alcuni emendamenti, soprattutto quelli sugli impianti a idrogeno”, spiegano.
    Al rientro dalla conferenza dei capigruppo, e mentre si attendevano diverse altre ore di dibattiti e votazioni, il presidente di Fdi, Paolo Truzzu ha annunciato il ritiro degli emendamenti e il presidente del Consiglio Comandini ha chiuso la seduta con l’appuntamento per martedì prossimo alle 10.
    L’approvazione del ddl è molto attesa nell’Isola, dove sono numerose le richieste e le autorizzazioni già concesse per realizzare impianti eolici, anche off shore, e impianti fotovoltaici.

Pali e pannelli – dicono i comitati contro la speculazione energetica in lotta contro i ‘signori del vento’ e insoddisfatti della ‘moratoria’ proposta dalla giunta – su ampie fette di territorio e di coste anche a ridosso di insediamenti archeologici di riconosciuto valore e per questo tutelati o in contesti paesaggistici unici e soggetti a vincoli. Senza dimenticare la sottrazione di suolo agricolo per lasciare spazio al fotovoltaico a discapito di colture e pascoli.
    Le proteste e le manifestazioni contro il cosiddetto assalto eolico in queste settimane si stanno moltiplicando: l’ultima sotto il palazzo del Consiglio regionale nel giorno nell’approdo in Aula del ddl sullo stop seppur provvisorio ai nuovi impianti. (Ansa.it)

print
Exit mobile version