Site icon CAGLIARI POST

Dimentica la figlia in auto, bimba di un anno muore

Ancora una volta una piccola  creatura è  stata dimenticata in auto. La mamma  non si è  ricordata che con lei in auto c’era un fagottino rosa,  ma non di un pacco si trattava, bensì di sua figlia. La donna doveva semplicemente accompagnare la piccola all’asilo ma…si è  scordata! La notizia  è  orribile, scuote le nostre coscienze. Non facciamo di tutta l’erba un fascio, molti sono i genitori attenti e presenti nella vita dei figli ma…dimenticare una bambina in auto è  grave, che scusanti possiamo trovare? Io per ora non ne trovo. Psicologi e sociologi e tutti quelli che hanno sempre una risposta buona per ogni occasione proveranno a dare una spiegazione. Diranno che la vita è  uno stress continuo, che non possiamo ricordarci  di tutto, non siamo wonder woman  e quindi possiamo dimenticarci  di qualcosa  Anche di avere una figlioletta seduta nel sedile posteriore dell’auto? Si evidentemente si. I nostri figli che amiamo più di noi stessi,  diventano solo pratiche quotidiane da smaltire e così  credi di aver portato la tua bimba all’asilo, perché lo fai sempre ogni giorno, poi, esci dal lavoro e ti accorgi di averla dimenticata in auto.

La cronaca:
È stata la mamma, che lavora al comune di Castelfranco di Sopra, all’uscita (alle 14) dal lavoro, a trovare la piccola di16 mesi, morta, all’ interno dell’auto parcheggiata di fronte al comune sulla quale  la stessa donna l’aveva dimenticata. «Abbiamo udito un urlo straziante », ha raccontato  chi abita sulla piazza e in quel momento era a casa. Nessuno prima si era accorto di niente e la bimba è rimasta nella vettura al sole per ore (dalle 8 alle14) con i finestrini chiusi. Il primo soccorso è stato dato alla bimba da chi era presente al ritrovamento, grazie al defibrillatore del comune, quindi sono arrivati i soccorsi, un’ambulanza con il medico a bordo e l’elicottero Pegaso, ma purtroppo per la piccola non c’è stato niente da fare. “Maternità e lavoro perché le donne non ce la fanno più”,  questo  il titolo di un giornale, che la donna protagonista di questa tragedia   aveva riportato nelle scorse settimane nel suo profilo Facebook.

print
Exit mobile version