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Downing Street. I ministri se ne vanno, ma Boris Johnson non si arrende

Nel Regno Unito sale a 50 il numero di ministri e collaboratori del governo che hanno lasciato il proprio incarico in polemica con il premier Boris Johnson a causa di una serie di scandali. Altri tre ministri hanno annunciato stamattina le dimissioni: il ministro per l’Irlanda del Nord Brandon Lewis, secondo il quale l’esecutivo colpito dallo scandalo è ormai “oltre il punto di non ritorno”, quello per la sicurezza Damian Hinds e il ministro per la Scienza George Freeman. Eppure il primo ministro britannico ha respinto mercoledì le richieste di dimissioni anche da parte dei suoi fedelissimi e ha licenziato uno dei suoi ministri. Sono lontanissimi i giorni del trionfo, al suo debutto a Downing Street nel 2019 con la promessa di realizzare la Brexit, per il leader conservatore ieri è stato il suo giorno più difficile da quando è in carica, circondato da vicende imbarazzanti e da una raffica di accuse di menzogne.

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