Si moltiplicano i casi di lavoratori edili che, a differenza dei colleghi della stessa impresa, non hanno ricevuto il trattamento di integrazione salariale da parte dell’Inps. Una anomalia inspiegabile che ha messo in allerta i segretari Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil di Cagliari.
“Il settore delle costruzioni ha subito un fermo totale di tutti i cantieri, sia nell’area Metropolitana che nel Sulcis
e Medio Campidano, con oltre 4000 lavoratori in cassa integrazione per Covid19 – hanno detto Erika Collu Fillea, Marco Ambu Filca e Gianni Olla Feneal – adesso, dopo i ritardi nell’erogazione del sussidio, ci troviamo davanti a un nuovo problema che rischia di generare ulteriori disagi a singoli lavoratori”.
A complicare una situazione già di per sé di emergenza, si aggiunge l’impossibilità, per le organizzazioni sindacali, di interloquire con l’Inps al fine di segnalare e risolvere situazioni di questo tipo nell’ottica della collaborazione e dell’interesse collettivo dei lavoratori.
“Solo le aziende possono segnalare e ricevere dall’Istituto le comunicazioni sulle istanze presentate – spiegano i
segretari – perciò ci troviamo nell’impossibilità di dare risposte ai lavoratori e alle loro famiglie”. Da qui la richiesta all’Inps, affinché consenta ai sindacati di segnalare i singoli casi e interfacciarsi con gli uffici per capire cosa è successo e superare il problema. Il compito delle aziende infatti, è trasmettere all’Inps i dati utili per l’erogazione del sussidio – le ore da integrare el’Iban del lavoratore – non certo quello di verificare i singoli casi
per poi eventualmente, attraverso i loro consulenti del lavoro, interloquire con l’Istituto.
“D’altronde, i lavoratori si rivolgono a noi per avere spiegazioni e risposte – concludono Erika Collu, Marco Ambu e Gianni Olla – perciò chiediamo all’Inps di consentirci di segnalare questi singoli casi, si tratta di disguidi magari risolvibili in tempi stretti che, al contrario, se non segnalati tempestivamente, rischiano di trascinarsi inutilmente”.