Cagliari. La Regione impugna i provvedimenti della Soprintendenza di Cagliari e di Sassari per conflitto di attribuzioni a causa della disapplicazione di due leggi regionali che intervengono in materia di edilizia e urbanistica. Si tratta della legge 1/2021 impugnata a marzo dal Governo perché ritenuta in contrasto con la normativa statale in materia di tutela del paesaggio e la legge 8/2015 (mai ritenuta illegittima e quindi fino a oggi regolarmente applicata).
“Ancora una volta ci ritroviamo a dover difendere la Sardegna davanti allo Stato e ad affermare i diritti derivanti dall’Autonomia speciale”, spiega il Presidente della Regione Christian Solinas, ribadendo l’importanza di due leggi che coniugano la tutela dell’ambiente con gli interessi di cittadini e imprese. “Riteniamo sia stata compromessa la facoltà della Sardegna di decidere in maniera chiara e nell’interesse pubblico su una materia di vitale importanza per il futuro della nostra Isola, annullando quell’equilibrio tra poteri dello Stato che è garanzia di libertà, democrazia e di buon funzionamento delle Istituzioni”.
La ragione che ha portato all’impugnazione dei provvedimenti è basata sulla disapplicazione da parte del Ministero, per il tramite delle due Soprintendenze, di una legge non ancora dichiarata illegittima dal momento che la Corte Costituzionale non si è espressa sul ricorso del Governo Draghi, e che quindi deve essere applicata. In sostanza, negando le autorizzazioni ai cittadini che legittimamente hanno presentato domanda in materia edilizia e paesaggistica viene anticipando il giudizio della Corte Costituzionale con un evidente conflitto di attribuzione dei poteri: la Soprintendenza, disapplicando la legge regionale senza che questa sia stata dichiarata illegittima, si va a sostituire al potere giudiziario. Con questi ricorsi, ha concluso il Presidente, “riaffermiamo i nostri diritti sacrosanti riconosciuti dallo Statuto e dalle norme di attuazione dello Statuto, a partire dalla potestà legislativa esclusiva in materia di edilizia e urbanistica e in materia di piani paesaggistici”.
In attesa della decisione della Corte Costituzionale nel merito, insieme al ricorso è stata presentata istanza cautelare di sospensione dei provvedimenti.