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Einstein Telescope, cresce il consenso attorno alla candidatura sarda di Lula

Cagliari. Cresce il consenso attorno alla candidatura di Lula, che potrebbe ospitare l’Einstein Telescope, il progetto per il più grande e sensibile telescopio di onde gravitazionali mai realizzato, già compreso tra le grandi infrastrutture di ricerca sulle quali l’Europa ha deciso di puntare nel prossimo futuro. “Una grande speranza per la Sardegna, che conquisterebbe un ruolo di rilievo assoluto nel mondo scientifico. Sappiamo di avere le carte in regole e attendiamo fiduciosi gli esiti della procedura – ha detto il Presidente della Regione Christian Solinas – Dal profondo della terra si vedrà l’universo: pensare che a Sos Enattos possano nel prossimo futuro sorgere i laboratori per l’ET ha un significato enorme per la Sardegna e per i sardi”, ha aggiunto il Presidente.
A Roma, con la partecipazione in collegamento video dell’Assessore del Bilancio Giuseppe Fasolino in rappresentanza della Regione Sardegna, si è fatto il punto nel congresso “Einstein Telescope: una grande sfida scientifica e tecnologica per l’Italia”, organizzato dall’Einaudi Institute for Economics and Finance, Eief, che ha sancito ancora una volta l’importanza di ospitare il telescopio di terza generazione nel cuore della miniera dismessa di Sos Enattos, a Lula. “Ci crede la Regione, che ha già impegnato 3,5 milioni di euro del bilancio regionale sullo sviluppo del laboratorio, e ci crede tutta l’Isola, la politica, il mondo scientifico, le comunità locali – ha spiegato l’Assessore Fasolino – Al di là del grande valore scientifico e culturale, la realizzazione di Et nel nuorese avrebbe un significativo impatto socio-economico per il territorio. Il nuovo rivelatore gravitazionale è un’opportunità di sviluppo unica nel suo genere, un motore di sviluppo, innovazione e crescita per la Sardegna, l’Italia e l’Europa intera”, ha concluso l’esponente della Giunta Solinas.
In competizione con il sito sardo c’è il sito collocato nella zona del Limburgo, al confine fra Olanda, Belgio e Germania, ma la zona non ha caratteristiche fisiche e ambientali comparabili con la Sardegna. Gli apparati devono essere infatti costruiti in regioni a basso rumore sismico sia di origine naturale (attività sismica) che antropica (attività umane, industriali, produttive, trasporti). Non solo: la geologia del sito deve permettere una costruzione stabile di grandi caverne, poco soggetta alla presenza di acqua sotterranea. Queste caratteristiche rendono la Sardegna la regione ottimale per la realizzazione di ET e il sito di Lula, in particolare, risulta ottimale. Non a caso, l’impegno assunto dal Ministero dell’università e della ricerca italiano a ospitare in Sardegna questa nuova infrastruttura è supportato da prestigiosi enti di ricerca e università nazionali.
ET avrà un grande impatto socio-economico sulla regione dove verrà costruito, sia in termini economici e occupazionali, sia in termini tecnologici ed industriali. La selezione del sito (o dei siti) di ET sarà sottoposta a bando a gennaio 2022. La caratterizzazione dei due siti (quello sardo e quello al confine tra olanda, Belgio e Germania) è in corso e una decisione sulla futura localizzazione sarà presa entro settembre 2024.

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