Elezioni 2018, boom di autisti scrutatori a Roma. Atac riduce il servizio

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Elezioni 2018. Si vota e a Roma si rischia il caos nei trasporti pubblici. Il fatto è che circa mille degli 11mila e rotti dipendenti dell’Atac – soprattutto autisti – hanno deciso di fare gli scrutatori, i presidenti di seggio o i segretari (sono il 10% di tutti gli scrutatori della Capitale). E quindi non potranno essere ‘operativi’ domenica e lunedì.

Come riporta Quotidiano.net, non è la prima volta che succede, e agli autisti si aggiunge un certo numero di dipendenti Ama.

Come risponde l’Atac? Semplice: ricordando che fare lo scrutatore è attività “riconosciuta ai sensi di legge”, e ‘rimodulando’ il trasporto pubblico con riduzioni del servizio bus e possibili contraccolpi sulla metro B. Inoltre, per la sola giornata di lunedì 5, anche la metro A potrà subire riduzioni.

A un cittadino romano che chiedeva lumi, Infoatac ha risposto via Twitter: “Indisponibilità di personale impegnato nelle operazioni di voto”. Sui social diversi utenti già si lamentano.
Dall’azienda fanno sapere che non c’è nulla di nuovo e che il personale operativo Atac coinvolto nelle operazioni di voto “è coerente con le scorse tornate elettorali”. Alle comunali del 2016, l’ultima tornata elettorale a Roma, il personale operativo Atac impegnato nelle operazioni di voto fu pari a circa 850 persone.

Scrutatori elezioni politiche 2018: compenso, scelta, requisiti

QUANTO SI GUADAGNA – Fare gli scrutatori, come ricorda l’Atac, è riconosciuto dalla legge. Chi svolge questa attività, quindi è ‘assente giustificato’ dal lavoro. Ma quanto prende? Lo ‘stipendio’ dello scrutatore è di 120 euro (145 in Lombardia e Lazio, dove si vota anche per il rinnovo del consiglio regionale). Soldi che non si devono neppure denunciare perché non sono considerati reddito. In più i lavoratori dipendenti hanno diritto a recuperare un giorno di riposo.

IL COMUNICATO ATAC – L’azienda trasporti di Roma fa presente che “in concomitanza delle elezioni politiche e regionali del 4 marzo e della conseguente attività, riconosciuta ai sensi di legge a favore di coloro i quali ne fanno richiesta, nella quale saranno coinvolti i dipendenti Atac impegnati nei ruoli di presidente di seggio, segretario, scrutatore e rappresentante di lista, si è resa necessaria una rimodulazione del servizio di superficie con maggiore impatto nelle giornate elettorali del 3 e 4 marzo e possibile riduzione il 5 e 6 marzo”.

Continua il comunicato: “Gli orari del servizio di superficie sono disponibili sul sito viaggiacon.atac.roma.it e sulla app ufficiale di Atac viaggiaconatac. Gli orari del servizio di superficie relativi alla giornata del 3 marzo sono anche disponibili su www.atac.roma.it al link o nella sezione tempo reale servizio di superficie”.

IL CODACONS – Il Codacons parla di “astensione di massa” del personale Ama e Atac e lo giudica “una vera e propria vergogna che rischia di avere pesanti ripercussioni per gli utenti”. E ancora: “Già il trasporto pubblico e il servizio di raccolta rifiuti a Roma versano in condizioni pietose e non sono neanche lontanamente in grado di soddisfare le richieste degli utenti”, denuncia il presidente Carlo Rienzi. “Questa massiccia astensione dal lavoro rischia di avere ripercussioni per chi si sposta con bus, metro e tram, riducendo le corse e alimentando i ritardi nei collegamenti a tutti danno dei cittadini, e di ritardare il servizio di raccolta rifiuti e pulizia strade. Per tale motivo lunedì presenteremo un esposto alla Corte dei Conti del Lazio, affinché apra una indagine sul caso e verifichi chi ha autorizzato un numero eccessivo di dipendenti Atac e Ama ai seggi, accertando al contempo il danno economico subito dalle due aziende e dalla collettività”.

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