Elezioni Europee. Gran Bretagna e l’Olanda sono i primi due Paesi a votare, oggi, per il rinnovo del Parlamento Ue. Sabato alle urne Slovacchia, Lettonia e Malta. Tutti gli altri Paesi votano domenica 26 maggio.
I tedeschi eleggeranno 96 eurodeputati, i francesi 74, gli italiani 73, i polacchi 51, gli spagnoli 54, i rumeni 32, gli olandesi 26. In Belgio, Grecia, Repubblica ceca, Ungheria, Portogallo saranno eletti 21 europarlamentari, 20 in Svezia, 18 in Austria, 17 in Bulgaria, 13 in Danimarca, Slovacchia e Finlandia, 11 in Irlanda, Croazia e Lituania, 8 in Lettonia e Slovenia, 6 in Estonia, Cipro, Lussemburgo e a Malta.
Londra avrebbe dovuto lasciare l’Unione Europea il 29 marzo, ma ha avuto una proroga per concludere i negoziati fino al 31 ottobre. I 73 eurodeputati che saranno eletti dai britannici resteranno in carica fino al giorno dell’uscita del Regno Unito. A quel punto gli eurodeputati passeranno da 751 a 705, con un aumento degli eletti che varia da 1 a 5 per 14 Paesi (in particolare 5 per Francia e Spagna, 3 per Italia e Olanda, 2 per l’Irlanda e 1 per Estonia, Croazia, Finlandia, Sloavacchia, Danimarca, Austria, Svezia, Romania e Polonia). Per applicare la nuova ripartizione, in alcuni Paesi, ci sarà bisogno di tenere elezioni suppletive, mentre in altri (è il caso dell’Italia) verranno “ripescati” ed entreranno al Parlamento europeo i primi non eletti dei Paesi che aumentano il numero dei loro seggi.
Il voto si svolge secondo sistemi elettorali diversi da Paese a Paese, ma tutti gli Stati membri devono rispettare alcune disposizioni comuni. La più importante fissa il carattere proporzionale della rappresentazione. Fra i 28 Paesi membri, solo cinque (Italia, Regno Unito, Polonia, Belgio e Irlanda) hanno il loro territorio diviso in diverse circoscrizioni elettorali, mentre negli altri 23 Paesi si vota sulla base di una circoscrizione nazionale unica.