È stato depositato in via telematica tramite l’Avvocatura Generale dello Stato il ricorso del governo italiano alla Corte di giustizia europea in merito alla assegnazione ad Amsterdam della sede di Ema, l’Agenzia europea del farmaco.
“Le possibilità sono poche perchè conosciamo le procedure di Bruxelles”, ha detto il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, intervenendo a Tgcom24, in merito al ricorso dell’Italia. Secondo Lorenzin le possibilità di riuscita sarebbero comunque limitate ma, ha aggiunto, “è però evidente che se gli elementi a carico di Amsterdam si rivelassero ancora più forti, ci sarebbe una questione aperta molto seria”.
L’Italia, ha sottolineato, “si è battuta perchè le regole” per la scelta della nuova sede dell’Ema “fossero altre e avevamo preteso un dossier tecnico e anche che la valutazione per l’Ema fosse fatta da commissioni competenti, ma i criteri scelti sono però stati a maggioranza”. “Ho sentito il direttore generale dell’agenzia del farmaco italiana perchè, al momento, non abbiamo avuto ancora un’esplicita dichiarazione da Amsterdam relativa anche ai costi dell’operazione”.
Il ricorso chiederà alla Corte di verificare se la decisione su Amsterdam non sia da considerarsi viziata da informazioni incomplete sulla sede della agenzia. Il ricorso – ribadiscono fonti di Palazzo Chigi – appare doveroso in seguito alle notizie apparse ieri circa la sede destinata a ospitare l’Agenzia. Parallelamente – confermano le stesse fonti – anche il Comune di Milano presenterà un ricorso al Tribunale di prima istanza cui può rivolgersi chi è “direttamente coinvolto” da decisioni europee.
All’indomani della notizia che Amsterdam non sarà pronta all’assegnazione della sede dell’Agenzia del farmaco, l’Italia si è subito preparata a fare ricorso. Al sindaco di Milano, Sala, assicurazione da Gentiloni: ‘L’ho chiamato e gli ho detto: è il momento di essere aggressivi. Da quello che mi ha detto, e senz’altro sarà così, oggi parte il ricorso’. a la Commissione Ue ha fatto intanto sapere che la decisione è stata dei 27 Stati membri e non c’è nulla da aggiungere. La ministra Lorenzin: ‘Non è questione di campanili ma di operatività dell’Agenzia, e Milano è pronta’.
Il sospetto che Amsterdam non fosse pronta ad ospitare l’agenzia europea del farmaco Ema, dopo averla strappata a Milano per un soffio, è dunque una certezza: l’edificio ancora non c’è, e il trasferimento di tutto il personale e le attività da Londra è destinato a subire ritardi e costi supplementari. L’allarme arriva direttamente dal direttore esecutivo dell’Ema, Guido Rasi, e riapre la polemica: il governo italiano si dice pronto al ricorso, e la presidente della Camera Laura Boldrini, il ministro della Salute Beatrice Lorenzin, il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni e il sindaco Beppe Sala tornano alla carica riproponendo Milano.
“Il Parlamento Europeo – ha detto Antonio Tajani – in piena autonomia e indipendenza e in qualità di colegislatore esprimerà la propria decisione sul trasferimento e sulla nuova sede dell’Ema. Sono sicuro che, come sempre, l’Europarlamento tutelerà gli interessi dei cittadini europei”. (Ansa.it)