Cagliari. Lo scorso 25 febbraio il Governo Nazionale ha disposto la sospensione dell’erogazione del secondo acconto dei contributi pubblici 2016 alle emittenti radiotelevisive locali, atto questo – afferma Piero Comandini esponente del Partito Democratico in Consiglio Regionale – che si rifletterà in modo sempre più negativo sull’andamento occupazionale e sulle condizioni di lavoro dei lavoratori delle TV private sarde.
Il nuovo Regolamento (DPR 146/2017), voluto dal governo Gentiloni, disciplina i criteri di riparto e le procedure di erogazione delle risorse finanziarie del Fondo per il pluralismo e l’innovazione dell’informazione assegnate al Ministero per la concessione dei contributi di sostegno alle emittenti televisive e radiofoniche locali, che vengono concessi sulla base di criteri che tengono conto del sostegno all’occupazione, dell’innovazione tecnologia e della qualità dei programmi e dell’informazione anche sulla base dei dati di ascolto.
Inoltre, sarebbe dovuto essere uno strumento più snello e garantire stanziamenti più rapidi – prosegue l’esponente PD – ma ad oggi il risultato è che i contributi dovuti anche per il 2017 e il 2018 son ancora fermi, e questo mette a rischio il funzionamento delle emittenti con conseguente rischio che venga meno il diritto all’informazione.
Le emittenti tv private della Sardegna rappresentano un patrimonio da valorizzare, conservano e tutelano l’archivio della memoria storia della Sardegna, garantiscono occupazione e qualità dell’informazione; vigileremo – conclude Comandini – affinché i lavoratori vengano tutelati con il rispetto dei CCNL da parte delle imprese beneficiarie dei contributi regionali e, chiedendo al nuovo governo regionale che venga garantito alle emittenti tv private un finanziamento stabile e puntuale così come normato dalla L.R. 3/2015.