Expo della musica sarda: ‘Is sonus de is perdas fittas’ dedicato alla memoria di Antonello Trudu

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L’Expo della musica sarda, ovvero Is sonus de is perdas fittas animerà il micro centro attorno alla chiesa di San Simone a dieci chilometri da Escolca – nel sud Sardegna – dal pomeriggio di sabato 31 agosto alla sera di domenica primo settembre (l’ingresso giornaliero ha un costo di 5 euro). L’evento – organizzato dall’associazione culturale Iscandula, in collaborazione con la Pro loco di Escolca – è dedicato alla memoria di Antonello Trudu (cultore di musica sarda del paese). Un evento pionieristico nel suo genere che punta al dialogo tra realtà istituzionali come il Conservatorio e le tante scuole di launeddas attive da decenni. Un luogo di confronto tra poeti, suonatori itineranti (organetto, launeddas, benas, fisarmonica) e il pubblico. Un percorso che si snoda tra mostre fotografiche, dibattiti di archeoastronomia, prove pratiche con gli strumenti tradizionali della musica sarda affiancati dai Maestri, concerti e infine – ogni sera – Bell’Arrosa, un ballo sardo collettivo sotto le stelle di fine estate nella prima e unica discoteca dedicata alle danze isolane. Il tutto arricchito dalla presenza del noto fotoreporter nazionale Uliano Lucas, da concerti e performance improvvisati nonché dai servizi del punto ristoro.

Il programma. In apertura alle 17 di sabato 31 agosto i saluti del sindaco di Escolca, Eugenio Lai e del presidente della Pro loco, Aldo Piras. Il padrone di casa Dante Olianas, presidente dell’associazione Iscandula e direttore artistico, presenterà brevemente il programma e l’idea di partenza: la prima fiera della musica sarda, un luogo di scambio e di crescita per addetti ai lavori ma anche per i profani. Alle 17.30 il primo degli incontri del sabato che saranno coordinati dal giornalista Piersandro Pillonca, il tema è archeologia e archeoastronomia: interverrà Arnold Lebeuf (ex docente di Storia delle Religioni a Cracovia) con un contributo su Il pozzo di Santa Cristina, un osservatorio lunare; a seguire Mauro Peppino Zedda – archeoastronomo di Isili, autore di diverse pubblicazioni sulla civiltà nuragica – con Il significato astronomico dei nuraghi e L’allineamento del nuraghe del villaggio di Nuraxi al solstizio estivo. Alle 18 si discute di sviluppo con gli imprenditori locali, per una sessione di interventi dal titolo Idee e pratiche per lo sviluppo del territorio. Parleranno Viviana Sirigu, responsabile del panificio Kentos, Artemio Olianas, responsabile delle cantine Olianas di Gergei, Paolo Cortis, responsabile di Zafferano Cortis di Villanovafranca; in chiusura ancora Dante Olianas dialogherà su Le potenzialità turistico-culturali del villaggio di Nuraxi.

Domenica pomeriggio primo settembre si continua con gli appuntamenti moderati da Enzo Vacca noto Liboriu (artista e socio fondatore di Iscandula). Il via alle 17 con il convegno La musica sarda nella scuola italiana, interverranno Giorgio Sanna e Gianluca Floris, rispettivamente direttore e presidente del Conservatorio di Cagliari. Il primo illustrerà Il ruolo istituzionale dei Conservatori nella valorizzazione della cultura del territorio, il secondo scenderà nei dettagli con L’esperienza della classe di Launeddas al Conservatorio di Cagliari. In chiusura Paolo Zedda – ex consigliere regionale e primo firmatario della legge 22/2018 sulla disciplina della politica linguistica regionale – parlerà de Una tutela della lingua sarda e delle arti proprie della Sardegna. Dalla lingua sarda all’antropologia, alle 18, con La Sardegna di Bentzon, il più importante studioso della musica sarda. L’intervento di Ignazio Macchiarella, docente di Etnomusicologia dell’Università di Cagliari si concentrerà su: Bentzon nella ricerca sulla musica sarda, è quindi la volta di Uliano Lucas che analizzerà – da fotoreporter – La Sardegna nelle foto di Bentzon dal ’55 al ’65; a seguire la testimonianza di Christian Ejlers, compagno di viaggio di Andreas Bentzon con: La Sardegna degli anni ’50 vista da due giovani intellettuali danesi. Infine Un omaggio a Bentzon, a cura di Paolo Frau ex assessore alla Cultura del comune di Cagliari.

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Le attività. In alcune lollas del villaggio sarà visitabile la mostra fotografica Nimbus con gigantografie, sagome e i formati 50 x 50. Sono tutte riproduzioni degli scatti dell’antropologo danese Bentzon realizzate tra il 1955 e il 1965. Una lolla in particolare sarà dedicata al rapporto stretto tra il danese con il Maestro di Villaputzu che suonava ad Escolca per il carnevale, Antonio Lara: un viaggio attraverso foto e lettere. Alle 19.30 di sabato e domenica una guida d’eccezione: il fotoreporter di fama internazionale, Uliano Lucas.

In altre lollas ancora musica dal vivo con l’opportunità di interagire insieme ai Maestri-costruttori. Nei laboratori: launeddas (Franco Melis, Luciano Montisci, Peppe Cuga, Giancarlo Seu, Nino Mura e Ignazio Olianas), sonallas ossia campane (Ignazio Floris, da Tonara), set di campanacci (Pitano Perra), tamborra-tamburo (Gavino Sedda, Gavoi), benas e altri oggetti sonori (Mondo Usai, Seneghe). Chiudono il cerchio con la voce che si fa strumento il gruppo tenore Su cuntrattu di Seneghe che si esibirà il 31 agosto, mentre i cantori Filippo Urru e Rossano Cardia (basciu e contra) accompagneranno i poeti Paolo Zedda e Severino Monni si potranno ascoltare il primo settembre.

Vibrazioni del passato: nella lolla numero 4 (dentro il nuraghe) si potranno osservare da vicino le repliche degli strumenti dei bronzetti nuragici. Non solo una semplice esposizione: si potrà sentire il loro suono, da confrontare con quello di altri strumenti del Mediterraneo. Il laboratorio è a cura di Pitano Perra (esperto costruttore di strumenti musicali di Maracalagonis).

Spazio alla sperimentazione musicale sotto la guida dei Maestri di launeddas arrivati dal Campidano, dal Sinis e dal Sarrabus sulla scia di corsi e scuole già avviate. Le lollas diventano così punti di contatto tra le scuole di musica di Gigi Arisci (Cagliari), Stefano Cara (Sinnai), Andrea Pisu e Giancarlo Seu di Villaputzu, Stefano Pinna (Cabras), Orlando Mascia (Maracalagonis, Capoterra e Villa San Pietro), Franco Melis (Tuili), Bruno Camedda (Musei, Maracalagonis, Santadi, Siliqua, Elmas e Ussana).
Musica e poesia saranno anche itineranti grazie al gruppo di artisti in movimento: il tenore Su cuntrattu de Seneghe, i poeti Severino Monni e Paolo Zedda insieme al cantante Alberto Zucca; alle launeddas Peppe Cuga, Franco Melis, Nino Mura, Paolo Olianas e Giancarlo Seu che suonerà anche la fisarmonica insieme a Marcello Caredda. All’organetto diatonico Luca Schirru.
La locandina dell’evento è stata realizzata da Massimo Congiu Carboni, suonatore di launeddas e architetto e grafico.

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