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Farmaci vietati dall’Aifa per impurità cancerogena: tra questi Buscopan e Zantac

515  lotti di farmaci contenenti ranitidina  sono stati bloccati e circa 195  ritirati dal mercato per la presenza di una impurità potenzialmente cancerogena. Si tratta di circa 700 lotti di medicinali usati contro l’ulcera e il reflusso gastrico. Nella lista aggiornata dall’Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa) rientrano medicinali molto diffusi, come Buscopan Antiacido e Zantac, di cui è vietata l’assunzione. L’Aifa riferisce che: “Qualsiasi medicinale contenga questo principio attivo è attenzionato e oggi non disponibile sul mercato».

Il 20 settembre  era stata diffusa una prima lista di 195 lotti di farmaci contenenti il principio attivo ranitidina prodotto dall’officina Saraca Laboratories Ltd in India e ritirati in quanto contenti la N-nitrosodimetilammina (Ndma), tra cui 17 lotti di Zantac, 32 di Ranitidina Hex, 77 di Ranitidina Ratiopharm: tutti questi non si trovano più in commercio e chi li ha casa deve cestinarli. Oltre a questa, vi è però una seconda lista, aggiornata al 23 settembre, che contiene invece circa 515 lotti di farmaci bloccati, ovvero non ancora ritirati dalla catena di vendita e distribuzione, ma per i quali è stato imposto un divieto di commercializzazione e di utilizzo in attesa che le analisi chiariscano se sia o meno il caso di ritirarli: in questo caso non è necessario eliminarli ma bisogna attendere gli esiti dei controlli. Tra questi, 13 lotti di Buscopan Antiacido in compresse, 79 lotti di Ranidil, 50 di Raniben, 22 di Ranibloc, 12 di Ranitidina Zentiva, 5 di Ulcex e molti equivalenti come Ranitidina Mylan Generics. Entrambe le lista complete sono sul sito dell’Aifa.

Sia per i lotti bloccati che per quelli ritirati si tratta comunque di un provvedimento precauzionale, nel senso che per ora si tratta di verificare se esiste effettivamente un rischio legato all’uso prolungato di questi farmaci e se, anche nei lotti finora non ritirati, ma solo bloccati è presente l’Ndma. Quest’ultima sostanza è classificata come probabilmente cancerogena per l’uomo dall’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (Iarc), ma non dovrebbe causare danni quando ingerita in quantità molto basse.

Chi è attualmente in cura con questi farmaci non è necessario si sottoponga ad alcun esame particolare, perché non si attende un rischio acuto per il paziente che li abbia assunti. Deve, però, rivolgersi al medico per discutere l’alternativa terapeutica più adatta alle sue esigenze.

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