Cagliari. Il Parlamento europeo dà il via libera alla mobilitazione del Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione per i lavoratori espulsi dal lavoro (FEG), con 3.874.640 euro per 611 lavoratori coinvolti nella crisi di Air Italy e 1.506.650 euro per 190 lavoratori del Porto Canale di Cagliari. Risorse a cui si aggiungono i fondi regionali, dato che il Feg cofinanzia l’85% dei costi sostenuti dallo Stato membro per la realizzazione delle misure, lasciando alle Regioni la copertura della quota del 15%.
“Consideriamo il sostegno e il reinserimento dei lavoratori che hanno perso il posto di lavoro a causa di ristrutturazioni aziendali e della globalizzazione una condizione necessaria per garantire la tenuta del sistema sociale ed economico sardo”, ha detto il Presidente della Regione Christian Solinas accogliendo con favore il risultato ottenuto del fronte europeo. “Grazie a una intensa interlocuzione avviata dalla Regione su più fronti e più livelli istituzionali – ha continuato il Presidente – e grazie all’impegno del Governo e di tutti i soggetti coinvolti a vario titolo nelle due vertenze che ci riguardano, oggi riusciamo a sostenere circa 800 lavoratori in difficoltà, un risultato straordinario che si aggiunge alle misure già studiate e programmate per sostenere i lavoratori e accompagnarne il percorso di reinserimento nel mercato del lavoro”. Il 15 luglio 2021 l’Italia aveva presentato la domanda di mobilitazione del FEG, poi integrata con ulteriori informazioni e il 15 dicembre il Parlamento europeo ha ritenuto la domanda conforme alle condizioni per la concessione del contributo.
“La Regione ha ottenuto finalmente il Feg, che ci consente con due distinti interventi di sostenere i lavoratori di Air Italy e quelli del Porto Canale di Cagliari. È stata una collaborazione corale per poter ottenere un finanziamento fuori dai fondi comunitari ordinari, che come tale ha richiesto procedure complesse e lunghe. Il raggiungimento di questo obiettivo è la dimostrazione più vera e sincera della volontà ferrea dimostrata dalla Regione di trovare tutte le possibili soluzioni, rivolgendosi anche a quelle che potevano essere le integrazioni alla cassa integrazione”, ha detto l’Assessore del Lavoro, Alessandra Zedda, presentando l’ottenimento e l’adeguamento del Fondo alle esigenze delle due realtà, Air Italy e Porto Canale. Il Fondo europeo fornisce infatti sostegno a chi è disoccupato o è stato espulso dal mercato del lavoro e, nel caso delle due crisi aziendali che interessano la Sardegna, li sostiene nel reinserimento sulla base di un programma di due anni. È proprio a partire dal piano di reinserimento programmato dalla Regione, ha spiegato l’Assessore Zedda rivolgendosi anche alle sigle sindacali collegate, “che rispetto ad Air Italy continueremo a chiedere il sostegno del Governo per arrivare a una proposta credibile e concreta da presentare alla proprietà di Air Italy affinché i due anni a disposizione siano impiegati per continuare a trovare una soluzione. Lo stesso impegno – ha concluso l’Assessore – verrà profuso per i lavoratori del Porto Canale che sono già stati inserimenti nel processo di formazione e accompagnamento al reinserimento. Ci auguriamo che al termine dei due anni tutti i lavoratori siano nuovamente inseriti nel mercato del lavoro”.
Il 15 luglio 2021 l’Italia aveva presentato la domanda di mobilitazione del FEG, poi integrata con ulteriori informazioni e il 15 dicembre il Parlamento europeo ha ritenuto la domanda conforme alle condizioni per la concessione del contributo che, come ha spiegato sempre l’esponente della Giunta Solinas, va a integrare lo strumento dell’ammortizzatore nazionale nel caso di Air Italy e dell’istituzione dell’Agenzia per il lavoro portuale nel caso dei lavoratori del Porto Canale, in corso di approvazione alla Camera dei Deputati.