Due appuntamenti di particolare interesse per il festival letterario MONDO ECO, dedicato alla Sostenibilità ecologica sociale e culturale e organizzato dal Crogiuolo, con la direzione artistica di Rita Atzeri.
Domani, giovedì 9 dicembre, alle 18, in diretta streaming sulla pagina facebook del Crogiuolo/Fucina Teatro, dall’Ospedale Israelitico di Roma, in collaborazione con Dottor Libro, verrà trasmesso l’incontro con Roberto Ippolito, scrittore, giornalista, organizzatore culturale, che presenta il suo Delitto Neruda (Chiarelettere), sottotitolo indicativo: “Il poeta Premio Nobel ucciso dal golpe di Pinochet”. Data significativa il 9 dicembre 2021, perché cinquant’anni fa Pablo Neruda, il poeta cileno dell’amore e dell’impegno civile, ricevette il Nobel per la letteratura, consegnatogli a Stoccolma il 10 dicembre 1971. Neruda è “una specie di re Mida che trasformava in poesia tutto quello che toccava”, così Gabriel García Márquez, a sua volta poi vincitore del Nobel nel 1982. Ippolito propone la dettagliata ricostruzione delle cause che portarono alla scomparsa del poeta, con lui Claudio Madau, fautore del progetto Dottor Libro, che promuove appuntamenti letterari nelle strutture sanitarie.
Il libro è scritto con il rigore dell’inchiesta e lo stile di un thriller. Protagonista una figura simbolo della lotta per la libertà, non solo in Cile, vittima al pari di García Lorca, suo grande amico, ucciso dal regime franchista. Cile, 11 settembre 1973, si instaura la feroce dittatura militare di Pinochet. Le case di Pablo Neruda devastate, i suoi libri incendiati nei falò per le strade: anche la poesia è considerata sovversiva. A dodici giorni dal golpe che depone l’amico Allende, il premio Nobel per la letteratura 1971 muore nella Clinica Santa María di Santiago. Il decesso di Neruda avviene alla vigilia della sua partenza per il Messico, ufficialmente per un tumore alla prostata. Ma la cartella clinica è scomparsa, manca l’autopsia, il certificato di morte è sicuramente falso. Ippolito ha raccolto le prove sostenibili, gli indizi e il movente della fine non naturale di Neruda, sulla scorta dell’inchiesta giudiziaria volta ad accertare l’ipotesi di omicidio, e per questo contrastata in ogni modo da nostalgici e negazionisti. Per la sua drammatica ricostruzione l’autore si è avvalso di una vasta documentazione proveniente dalle fonti più disparate: archivi, perizie scientifiche, testimonianze, giornali cartacei e on-line, radio, televisioni, blog, libri, in Cile, Spagna, Brasile, Messico, Perù, Stati Uniti, Germania, Regno Unito e Italia.
Il giorno dopo, venerdì 10, alle 18 sempre in streaming, il panel Storia e Identità, una delle aree tematiche del festival, propone Omar di Monopoli con Brucia l’aria (Feltrinelli, 2021). A dialogare con l’autore la giornalista e scrittrice Giulia Clarkson e il Gruppo Letture tra amici e sconosciuti.
Noir e western confluiscono in un gotico meridionale crudo ma aperto ai sentimenti. Di Monopoli racconta con ironia, sincerità e rigorosa precisione conflitti, paradossi e contraddizioni del Mezzogiorno d’Italia. Durante l’estate del 1990 un immenso incendio ha divorato buona parte del litorale di Torre Languorina, terra di nessuno all’estremità più orientale del Salento, lontana da qualsiasi traiettoria turistica. Tra i resti bruciati viene rinvenuto un cadavere, che le autorità registrano subito come il responsabile del disastro: si tratta di un pompiere locale dai trascorsi ambigui. Per alcuni un eroe, per altri un estortore locale in odore di mafia…