Fine di un incubo, Laura Boldrini trombata a Milano

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Laura Boldrini, la pasionaria rossa, la femminista profeta di un femminismo sgangherato che voleva cambiare il mondo

storpiandone le parole è stata umiliata a Milano dove era candidata per Liberi e Uguali nel collegio 12 uninominale alla Camera finendo solo quarta con il 4,6 % e dando prova acclarata e manifesta che agli italiani di lei e delle sue battaglie non importa un fico secco. Ha messo il bavaglio a chi ha lanciato l’allarme per l’arrivo incontrollato dei migranti, per lei “risorse”, additando gli italiani di essere razzisti e fascisti

Per cinque anni la Boldrini, Presidente della Camera (ora lo possiamo dire con un sospiro di sollievo) ha fatto di tutto e di più nell’inessenziale e cioè in inutili ripicche, polemiche a ciclo continuo e proposte strampalate, come l’abbattimento dei monumenti del ventennio fascista, peraltro criticati anche dalla stessa sinistra.

Anche i temi di un antifascismo esasperato ed esasperante non hanno giovato ad un clima politico alla ricerca del superamento del passato verso una vera pace sociale e gli italiani l’hanno punita.

Da ultimo, l’ex presidente della Camera, si era lanciata nella sua nuova passione: un team di “antibufalari” che più che scoprire le bufale (cosa sacrosanta) hanno cercato di delegittimare alcuni siti politici non allineati 

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Giorgio Lecis

Giornalista. Direttore responsabile
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