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FIT CISL Sardegna. Il Covid passerà, ma quale futuro attende il terminal container di Cagliari?

FIT CISL Sardegna esprime preoccupazione per il dramma delle tante famiglie legate al destino del Porto Canale di Cagliari che rischia di passare inosservato in questo periodo difficile per il mondo:

“Una Call Internazionale (vale a dire una “manifestazione d’interesse” per grandi player del transhipment) che terminerà il 1 giugno e gli Ammortizzatori Sociali per i tanti lavoratori che scadranno il 31 agosto.
Ed ecco,che nella confusione creata dal dramma sanitario, sociale ed occupazionale del covid, tanti lavoratori rischiano di essere figli di un dio minore. Come FIT CISL non possiamo assistere inermi al degenerare di questa situazione. E allora che fare ?
Da una parte, una CALL che per le regole che impone ha dimostrato di non essere appetibile nel corso di questi sei mesi, per di più in un momento in cui l’ intera economia mondiale è stata rivoluzionata da un virus; dall’altra tante famiglie che sentono avvicinarsi un destino che li vedrà espulsi dal mondo del lavoro.
Da un lato, un porto che da piattaforma strategica del mediterraneo ha mille possibilità e opportunità per rilanciare il transhipment; dall’altro persone che nn vogliono diventare dei numeri negli ammortizzatori sociali ma pretendono la dignità del lavoro. IN TUTTO QUESTO SPICCA IL SILENZIO DEL GOVERNO NAZIONALE E DELLA REGIONE SARDEGNA AI QUALI CHIEDIAMO RISPOSTE.
E allora come FIT CISL abbiamo il dovere di sollevare la voce per riaffermare che:
1️⃣𝐁𝐈𝐒𝐎𝐆𝐍𝐀 traformare le difficolta in opportunità e se la Sardegna dovesse diventare Covid Free questo sarà un opportunità anche per il porto canale;
2️⃣𝐑𝐈𝐕𝐄𝐃𝐄𝐑𝐄 la CALL, nelle more di una proroga, rendendola più appetibile alla gestione dell’intera banchina, magari con canone d’ingresso a costo zero, senza questo fattore, infatti, non avrà senso tenerla aperta all’ infinito.
3️⃣ 𝐀𝐕𝐕𝐈𝐎 della ZES, identificazione della ZONA FRANCA e FISCALITÀ DI VANTAGGIO utilizzando tutti gli strumenti del DECRETO RILANCIO messo in campo del governo, oltre a tutti gli altri aiuti che potrebbero arrivare dall’ Unione Europea e dalla Regione per contrastare il disastro creato dal Covid;
4️⃣𝐑𝐈𝐁𝐀𝐃𝐈𝐑𝐄 la necessità che l’ intera banchina sia destinata solo ed esclusivamente al rilancio del Transhipment.
5️⃣𝐃𝐀𝐑𝐄 𝐂𝐄𝐑𝐓𝐄𝐙𝐙𝐄 ai lavoratori del Porto Canale. Il moto sentito e risentito in questi mesi del “nessun lavoratore resterà solo” deve valere anche per chi il dramna lo viveva già prima dell’ emergenza Covid.
Come FIT CISL SARDEGNA riaffermeremo tutto questo al tavolo con il Governo già richiesto dai tre Segretari Nazionali. Siamo convinti che anche dalla ripartenza del PORTO CANALE di Cagliari e suoi lavoratori, passi la rinascita economica e sociale dell’intera Regione.”

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