Promuovere l’accessibilità digitale delle persone con disabilità visive è fondamentale per favorire l’inclusione sociale e combattere l’esclusione digitale.
È stato recentemente firmato a Cagliari un protocollo d’intesa tra la Fondazione Lucia Guderzo di Padova e I.E.R.F.O.P. organizzazione no-profit, per promuovere l’alfabetizzazione digitale tra gli anziani e le persone con disabilità visive e/o uditive.
Garantire che le persone anziane, cieche, ipovedenti possano beneficiare appieno delle tecnologie digitali è essenziale per la loro inclusione sociale. L’accordo tra Fondazione Lucia Guderzo e IERFOP onlus rappresenta un significativo passo avanti nel cammino verso una società più aperta e accessibile.
Questo protocollo pone solide basi per future collaborazioni e l’ampliamento di iniziative volte a migliorare la qualità della vita delle persone anziane con bisogni speciali. Permetterà, inoltre, di organizzare corsi di formazione a loro dedicati presso le sedi IERFOP.
La prima iniziativa intrapresa da entrambe le entità è il lancio del programma Winlucy per un facile utilizzo del computer attraverso l’intelligenza artificiale.
Winlucy è un programma innovativo, progettato per migliorare l’accessibilità digitale per le persone sordocieche e gli anziani con disabilità visive. Questo strumento, attentamente sviluppato, mira a rendere l’uso del computer più accessibile e inclusivo per tutti, indipendentemente dalle loro capacità visive o uditive.
Commenta Davide Cervellin – presidente della Fondazione Guderzo: “Attraverso una combinazione di tecniche avanzate e design accessibile, Winlucy consente agli utenti di accedere facilmente al mondo digitale, aprendo le porte a una vasta gamma di opportunità, comunicazione e apprendimento”.
Conclude Roberto Pili – presidente di IERFOP, “Programmi come Winlucy rappresentano un significativo passo avanti nella promozione dell’inclusione, fornendo agli anziani con disabilità visive e/o uditive gli strumenti e le risorse necessari per partecipare attivamente alla società digitale in cui viviamo”.