Cagliari. Erano 667 le imprese edili iscritte alla Cassa Edile della Provincia di Cagliari e della Sardegna Meridionale a dicembre del 2022, con un organico medio di 6.6 unità. Il 73% (488 imprese) ha meno di 5 dipendenti, il 16% (109 tra 6 e 10 dipendenti, il 10% (65) tra 10 e 50 dipendenti, solo l’1% (5 imprese) ha più di 50 dipendenti.
Sono alcuni dei dati emersi nel corso della presentazione dell’attività del 2022 dall’Ente paritetico territoriale di Cagliari e della Sardegna meridionale, seguita dall’illustrazione dei programmi per l’anno in corso da parte dello stesso Ente.
I vertici dell’EPT hanno tracciato un bilancio alla presenza dei rappresentanti di Cassa Edile, dell’Inail, dello Spresal, dell’Ispettorato territoriale del Lavoro, degli Ordini degli Ingegneri, dei Periti industriali, degli Architetti della provincia di Cagliari.
Dopo i saluti del presidente Ing. Sergio Porcu, il direttore dell’EPT, Ing. Mario Sacco, ha fornito il quadro degli interventi dell’ente nello scorso anno: le consulenze nei cantieri sono state 160, 11% nel settore pubblico, (18), l’89% nel privato (142). Per il 25% si è trattato di cantieri per nuove costruzioni, nel 73% dei casi (116) di opere di ristrutturazione. I cantieri aperti nel 2022, di competenza dell’EPT, sono stati 1264, 949 nella provincia e 213 nella città di Cagliari.
Per quanto riguarda i sopralluoghi effettuati dai tecnici dell’ente paritetico, quelli richiesti sono stati 151 (il 94%), mentre sul fronte delle “criticità” che richiedono maggiore attenzione, è stato sottolineato, c’è quella inerente le cadute dall’alto (45%) e la sicurezza degli impianti elettrici (17%)”.
Grande rilievo ha avuto l’attività formativa, dell’EPT: lo scorso anno si sono tenuti 80 corsi, seguiti da 1.296 operatori, per un totale di 773 ore di formazione. Sono state 130 le consulenze alle imprese nella sede dell’ente, a Selargius, 8 i servizi per valutazione di rumore e vibrazioni.
“Particolare risalto – spiegano ancora Porcu e Sacco – è stato dato alla necessità di una crescita tecnico-professionale da parte delle imprese edili, specialmente quelle dotate di un ridotto organico. Queste, con fatica, devono far fronte ai severi dettami della normativa in vigore e alla conseguente diffusione della cultura della sicurezza: l’esecuzione delle opere secondo la più recente regola dell’arte è necessaria per una maggiore competitività delle imprese, così come un maggior rispetto delle norme sulla sicurezza e una maggiore soddisfazione della clientela”.