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Francia a ferro e fuoco, il popolo si ribella: scontri violenti e feriti 

AGI – Nella nona giornata di mobilitazione generale contro la riforma delle pensioni, approvata senza il voto del Parlamento, è scoppiata ancora più forte la rabbia dei francesi contro il presidente Emmanuel Macron e il suo governo. Scontri violenti si sono verificati nella manifestazione parigina, dove un migliaio di black bloc ha creato forti tensioni lanciando sampietrini e sparando fuochi d’artificio contro gli agenti in assetto antisommossa, che hanno risposto con gas lacrimogeni.

Il bilancio degli scontri

Il ministro dell’interno Gerard Darmanin, citato da Le Figaro, ha riferito che è di 123 poliziotti feriti e 80 persone fermate, 58 delle quali a Parigi, il bilancio delle proteste in Francia. Un agente è stato colpito alla testa da un sampietrino ed è stato trasportato in ospedale, un altro ha perso conoscenza ed è stato trascinato per metri dai colleghi per essere messo al riparo. Ma anche in numerose altre città sono stati registrati scontri, atti vandalici contro negozi e infrastrutture pubbliche e rifiuti incendiati. A Lorient un gruppo di manifestanti ha attaccato il commissariato e un ufficio della prefettura.

Il ministro dell’Interno ha reso noto che alcuni funzionari sono rimasti feriti e ha sottolineato che “tali atti non possono restare impuniti”. Scontri tra forze dell’ordine e manifestanti sono stati registrati a Lione, Nantes, Rennes, Bordeaux, Le Havre. Gli agenti hanno utilizzato gas lacrimogeni e cannoni ad acqua dopo essere stati bersagliati con il lancio di oggetti.

Macron sadico

A Rouen una manifestante ha perso il dito di una mano. Tanti i cartelli contro Macron “sadico” o paragonato a Luigi XVI, che fini’ per essere ghigliottinato. Incidenti anche nei licei e nelle università in tutto il Paese. Nella capitale francese, riporta Le Figaro, è stato occupato il prestigioso e storico liceo Louis-le-Grand. Ma sono stati occupati istituti anche nelle periferie.

A Marsiglia è stato occupato il liceo Thiers, a Montpellier gli studenti-manifestanti hanno vietato l’accesso alle scuole superiori Agropolis e Joffre. Al liceo Saint-Sernin di Tolosa, gli studenti hanno organizzato un blocco con i loro genitori e alcuni insegnanti. Nell’ovest del Paese sono stati bloccati i licei Zola a Rennes e Jean Perrin a Nantes. Il prestigioso liceo Parc di Lione si è mobilitato per la prima volta e sono state erette barricate davanti al liceo Les Bruyères a Rouen.

Aeroporto occupato

A Parigi i manifestanti hanno occupato temporaneamente anche l’aeroporto Roissy-Charles-de-Gaulle e la Gare de Lyon, principale stazione ferroviaria della capitale francese. Secondo il sindacato Cgt, a Parigi hanno manifestato circa 800mila persone. Se cosi’ fosse, sarebbe la partecipazione più alta dall’inizio delle proteste.

Per quanto riguarda invece l’adesione allo sciopero, a metà giornata, secondo il ministero della Funzione pubblica francese, nella pubblica amministrazione statale ha aderito allo sciopero contro la riforma delle pensioni il 15,5% dei lavoratori, nella pubblica amministrazione locale il 6,5% e nella sanità pubblica l’8,1%. La partecipazione è inferiore rispetto al 7 marzo scorso, quando le adesioni furono rispettivamente pari al 24,4%, all’11% e al 9,4%. I sindacati si riuniranno in serata per decidere una eventuale decima giornata di mobilitazione generale. È praticamente che ci sarà, la questione è quando.

La contestazione va anche oltre la riforma delle pensioni, con la quale viene innalzata l’età pensionabile da 62 a 64 anni. Si protesta contro il modus operandi di Macron, precipitato in tutti gli indici di gradimento, ma anche per la situazione economica. 

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