Poco prima delle 15.30 il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, annuncia sui social che:”I funerali delle vittime del terremoto si terranno ad Amatrice come chiedono il sindaco e la comunità locale. E come è giusto!” Un passo indietro rispetto alla precedente decisione della prefettura di spostare le esequie a Rieti giustificata in considerazione delle sussistenti difficoltà nella viabilità e delle previste condizioni meteo sfavorevoli. Ma questa decisione era stata fortemente criticata dagli abitanti di Amatrice, dove si sono registrate 229 delle 290 vittime del sisma.
Immediatamente dopo la notizia del trasferimento dei funerali a Rieti, dalla tendopoli allestita al campo si è sollevata la protesta:”noi a Rieti non ci veniamo, ridateci i nostri morti”. Anche il sindaco di Amatrice si era schierato contro la decisione della prefettura: «Perché? Era un momento di raccoglimento della nostra comunità. Ho fatto presente la mia totale avversità, ho chiesto che tenessero conto del dolore della comunità,dando prova che lo Stato è al servizio dei cittadini e non sempre i cittadini al servizio dello Stato. D’accordo anche don Fabio che afferma:”Io a Rieti non vado” sottolineando che avrebbe celebrato comunque ad Amatrice la funzione religiosa. Alla fine ha vinto il buon senso e i funerali si terranno alle 18 ad Amatrice e non a Rieti.