Anche per il 2023, la direttiva strategica emanata dall’Autorità di Governo assegna alla Guardia di Finanza, tra gli altri, l’obiettivo prioritario di assicurare il contrasto alla criminalità economico finanziaria.
Nell’ambito di questa strategia generale, le investigazioni dei militari delle Fiamme Gialle sono, quindi, finalizzate anche alla repressione dei reati fallimentari, a tutela della trasparenza e della legalità del sistema economico imprenditoriale, senza trascurare che le indagini delegate su tali reati possono rappresentare un “volano” per individuare altri fenomeni illeciti di matrice economico finanziaria.
Al netto delle occorrenze per le quali oggettive circostanze ricadenti nell’alveo della corretta gestione societaria portino al non poter onorare i propri debiti, esistono diverse fattispecie per cui i fallimenti sono determinati da condotte illecite dei propri amministratori: tali situazioni alterano artificiosamente diversi equilibri del mercato, ledendo gli interessi di diverse figure del mondo del lavoro, dai creditori, ai fornitori, agli stessi dipendenti delle aziende dichiaranti fallimento.
In aderenza agli indirizzi strategici, il Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Cagliari sta, conseguentemente, proseguendo l’ormai pluriennale impegno nel dare esecuzione alle indagini delegate dalla locale Procura della Repubblica, sia impiegando le qualificate risorse del Nucleo di Polizia economico-finanziaria che facendo leva sui Reparti della componente territoriale.
In questo contesto, quindi, le Fiamme Gialle rappresentano gli interlocutori principali dell’Autorità Giudiziaria nella disamina delle diverse circostanze di fallimento.
Nella scia di quanto precedentemente esposto, di recente, i Finanzieri del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Cagliari hanno concluso un filone investigativo delegato dalla locale Procura della Repubblica nei confronti di una società cooperativa operante nel settore delle costruzioni edili avente sede nella provincia di Cagliari.
Le indagini scaturiscono dall’approfondimento della posizione della società in questione, dichiarata in stato di insolvenza, e dunque, posta in liquidazione coatta amministrativa, la quale, attraverso la formalizzazione di un contratto di guardiania di cui si contesta il carattere fraudolento, avrebbe di fatto continuato di fatto la propria attività aziendale, celandosi formalmente dietro un nuovo soggetto giuridico avente medesima compagine e oggetto sociale: in questo modo avrebbe distratto in proprio favore le risorse finanziarie, i mezzi e le attrezzature del soggetto posto in liquidazione con evidente pregiudizio dei creditori.
Le indagini hanno consentito altresì di ipotizzare, in tale contesto, un’attività di favoreggiamento che sarebbe stata prestata dal Commissario liquidatore.
All’esito delle complesse investigazioni di polizia economico finanziaria sono stati denunciati alla Autorità giudiziaria di Cagliari sette soggetti (gran parte dei quali componenti del consiglio di amministrazione della “nuova cooperativa”); sono stati altresì posti sotto sequestro beni mobili, conti correnti, automezzi da movimento e da lavoro per un valore complessivo di circa 2,6 milioni di euro.
Tale comunicazione viene effettuata nel rispetto dei diritti delle persone indagate e della presunzione di innocenza, per quanto risulta allo stato, salvo ulteriori approfondimenti e in attesa del giudizio.