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Germania: Scholz sfiduciato, verso il voto a febbraio

Scholtz

Il cancelliere socialdemocratico Olaf Scholz ha perso la fiducia del Bundestag: 207 deputati hanno espresso la loro fiducia, 394 hanno votato no, 116 gli astenuti. Il voto del Bundestag apre la strada a elezioni anticipate a febbraio.

Il voto del Bundestag, atteso da Scholz, permette al presidente Frank-Walter Steinmeier di sciogliere la legislatura e dichiarare formalmente il ritorno alle urne. Il voto del Parlamento è arrivato dopo un intenso dibattito in Aula. Scholz, 66 anni, si candida per un altro mandato, ma nei sondaggi è molto indietro al leader dell’opposizione conservatrice Friedrich Merz dell’Unione Cristiano-Democratica, il partito dell’ex cancelliere Angela Merkel. Dopo più di tre anni al potere, la coalizione guidata dal Partito socialdemocratico (SPD) di Scholz, con i Verdi e il Partito liberaldemocratico (FDP) si è rotta il 6 novembre. La Germania è in crisi politica da mesi mentre cerca di rilanciare la propria economia, colpita dai prezzi dell’energia e dalla dura concorrenza della Cina.

Il governo di Berlino deve affrontare anche le sfide poste dalla guerra della Russia in Ucraina e dall’imminente ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca, che mette in discussione le future relazioni commerciali con gli Stati Uniti. Questi temi sono stati al centro dell’acceso dibattito al Bundestag tra Scholz, Merz e altri leader politici. Nel corso del dibattito Scholz ha sostenuto che il suo governo è riuscito a rafforzare le forze armate che i governi precedenti, guidati dalla CDU, avevano lasciato “in uno stato deplorevole”. “è tempo di investire con forza e decisione in Germania”, ha detto Scholz, avvertendo che “una potenza nucleare altamente armata [la Russia] sta dichiarando guerra in Europa a sole due ore di volo da noi”.

Ma Merz ha risposto di aver lasciato il Paese in “una delle più grandi crisi economiche del dopoguerra”. “Ha avuto la sua occasione, ma non ne ha approfittato. Lei, signor Scholz, non merita fiducia”, ha detto. Merz, ex avvocato che non ha mai ricoperto una carica di governo, è stato uno dei principali critici della coalizione che si è sciolta a causa di disaccordi fiscali ed economici.
Il 6 novembre, quando Scholz licenziò il suo ministro delle finanze, Christian Lindner del FDP, la coalizione è esplosa e oggi Scholz ha nuovamente criticato Lindner per il “sabotaggio” che ha fatto saltare in aria la coalizione e ha danneggiato “la reputazione della democrazia”. Dopo l’addio della FDP, Scholz è stato a capo di un governo di minoranza con i Verdi, incapace di approvare leggi importanti o un nuovo bilancio. Il panorama politico tedesco è più frammentato che mai dopo l’ascesa negli ultimi anni del partito di estrema destra Alternativa per la Germania (AfD). 

L’AfD è passato da partito euroscettico marginale a una grande forza politica e ora ha circa il 18% del sostegno degli elettori.

agi

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