A sedici anni dall’ultimo decollo, l’ex aeroporto di Elmas apre i cancelli grazie alle Giornate di Primavera, organizzate dal Fai (Fondo Ambiente italiano) su tutto il territorio nazionale.
Autorità civili e militari, stampa, ex avieri e marinai, hanno passeggiato all’interno dell’area insieme a una guida d’eccezione come il professor Giorgio Pellegrini, grande conoscitore dell’ex base del 30° Stormo Antisomm: “ E’ Il primo aeroporto italiano costruito secondo il modello militare. E’ anche l’ultimo rimasto praticamente intatto.”
Finita di costruire nel 1935 su progetto dell’ingegnere Giorgio Gandini, la struttura si presenta simmetrica e ordinata e alcuni edifici, nonostante i segni del tempo, presentano elementi unici nelle linee architettoniche.
“L’ingresso – prosegue il docente universitario – è una aero -scultura con le ali del SM 79, il gobbo maledetto. Non ci sono i motori ma sopra di esse ci sono due cilindri inanellati, astratti e dinamici, che da soli raccontano la storia d’amore fra aeronautica e futurismo. Nei motori di quell’epoca, i cilindri e i pistoni sono a stella rispetto all’asse dell’elica e Umberto Traverso nell’ufficio del Demanio realizza il suo sogno: due simboli dell’Aeronautica finalmente proposti con una sobrietà, una astrazione, una plasticità assolutamente futuristica”.
Lasciata l’entrata, si prosegue in mezzo al verde e subito la palazzina destinata agli avieri, un periodo utilizzata per ospitare i migranti, spicca per la sua forma longitudinale e per la spettacolare rampa elicoidale interna. Superata una quasi intatta centrale elettrica, si raggiunge un hangar lungo un centinaio di metri dove sotto le sue travi in acciaio, trova ospitalità un Breguet Atlantic, un pattugliatore della seconda guerra mondiale.
Uscendo dalla zona operativa, si arriva alla zona residenziale con il circolo ufficiali collocato davanti alla laguna di Santa Gilla. Peccato per un bar che stona col resto della struttura ma, la bella scala al centro del locale merita comunque una menzione.
La chiesa, l’abitazione del comandante (150 mq su un unico livello) e degli stessi militari, gli stessi cartelli stradali superstiti, rendono più viva l’idea di un villaggio vissuto giornalmente da circa 2500 persone.
Sul futuro di questi ingenti spazi, la Sogaer ha bandito un concorso di idee e pensa a scuole di volo e alle manutenzioni aeronautiche .mentre qualche ospite sogna un circuito della motonautica lungo le acque antistanti.
Intanto, il Fai comunica il sold out nelle prenotazioni mentre per chi è in lista, l’appuntamento con lo stile futurista è a partire dalle 10.